Nel 2000, sono stati definiti gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio o OSM (Millennium Development Goals, MDGs), che avrebbero dovuto essere raggiunti entro la fine del 2015. Negli scorsi 15 anni, questi obiettivi hanno contribuito in modo fondamentale a indirizzare gli sforzi della cooperazione internazionale, a promuovere la responsabilizzazione e a suscitare una mobilitazione globale. In occasione della Conferenza dell’ONU sullo sviluppo sostenibile (Rio+20) tenutasi nel giugno 2012, gli Stati hanno deciso di elaborare nuovi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile o OSS (Sustainable Development Goals, SDGs) per dare seguito agli OSM dopo il 2015 (agenda post-2015). Dal 2015, la lotta contro la povertà e lo sviluppo sostenibile dovranno rientrare in un quadro che fissi priorità e obiettivi comuni. Il nuovo quadro di riferimento per uno sviluppo sostenibile post-2015 sarà approvato nel settembre di quest’anno durante un vertice di capi di Stato e di Governo. La Svizzera si è impegnata fin dall’inizio attivamente nell’elaborazione della nuova agenda.
I negoziati intergovernativi sull’agenda post-2015 avranno luogo da gennaio a luglio 2015. La delegazione svizzera guidata dall’ambasciatore Michael Gerber, incaricato speciale per lo sviluppo sostenibile globale, si impegnerà affinché le richieste fondamentali della Svizzera, conformi al mandato del Consiglio federale, siano accolte nel documento finale.
La Svizzera si adopera a favore dell’introduzione di un’agenda completa e globale con obiettivi applicabili a livello universale e valida fino al 2030. Questi obiettivi dovranno rendere possibile uno sviluppo sostenibile e l’eliminazione delle forme estreme di povertà, tenendo conto contemporaneamente dei limiti del pianeta, della promozione della pace e di società inclusive oltre che del rispetto dei diritti umani. A livello di contenuti, la Svizzera auspica soprattutto che temi come l’acqua, la salute, la parità di genere, la pace e la costruzione di società inclusive siano formulati come obiettivi specifici. A suo parere, al momento dell’elaborazione dell’agenda si dovrebbe inoltre tenere conto della sostenibilità del consumo e della produzione, della prevenzione delle catastrofi e degli aspetti legati ai movimenti migratori.
La Svizzera si impegna infine affinché i negoziati intergovernativi affrontino concretamente i temi relativi all’attuazione, al finanziamento e alla misurazione dell’efficacia dell’agenda. Per la verifica dei progressi fatti punta dunque all’introduzione di un quadro chiaro che consenta il monitoraggio e il pieno rispetto dell’obbligo di rendere conto del proprio operato. Le questioni relative al finanziamento di uno sviluppo sostenibile (Financing for Sustainable Development FfSD) saranno trattate durante negoziati specifici che culmineranno nella conferenza ministeriale prevista per il luglio 2015 in Etiopia.
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