La Conferenza di Bonn ha offerto alla comunità internazionale, ovvero ai governi e alle organizzazioni non governative, l'opportunità di dar prova della propria volontà di agire a favore del clima e di attuare l'Accordo di Parigi. All'incontro ministeriale hanno partecipato e manifestato tutta la loro determinazione oltre 25 capi di governo e numerosi rappresentati di Stato del più alto livello.
La presidente della Confederazione Doris Leuthard ha insistito sulla necessità di applicare l'Accordo di Parigi e di adottare regole solide volte a contenere il riscaldamento al di sotto della soglia di due gradi. «Restare passivi non è un'opzione, e il prezzo che pagheremmo sarebbe comunque più elevato rispetto allo sforzo richiesto per agire con risolutezza», ha detto a chiare lettere (cfr. comunicato del 16 novembre 2017 del DATEC).
Nel quadro di un processo denominato «Dialogo di Talanoa» avviato dalla Isole Figi, gli Stati saranno chiamati nel 2018 a sollecitarsi reciprocamente al fine di aumentare le loro ambizioni per proteggere il clima. Questo processo si ispira a una pratica tradizionale dell'area del Pacifico e inaugura un nuovo modo di discutere, aperto, costruttivo e orientato a soluzioni.
Attuazione dell'accordo di Parigi
Al termine della COP23, si è potuto constatare che vi sono stati progressi. Gli Stati hanno trovato un'intesa sui documenti di base che riassumono le diverse posizioni su tutti i punti che devono figurare nelle regole di attuazione dell'accordo. Questi documenti serviranno da base ai negoziati che, a fine 2018, dovrebbero sfociare nell'adozione di tutte le direttive di attuazione dell'accordo.
Dette regole contemplano in genere le modalità di comunicazione degli obiettivi di riduzione e quelli di rendicontazione delle misure nazionali e dei loro effetti. Devono inoltre precisare come contabilizzare i fondi privati e pubblici mobilizzati per sostenere le misure climatiche nei Paesi in via di sviluppo o come utilizzare gli strumenti di mercato al fine di ridurre le emissioni in Paesi terzi. In quest'ultimo ambito, le discussioni sono state proficue e sono emersi diversi elementi che potranno essere utilizzati nel corso dei negoziati. In generale, le discussioni sui contenuti a livello tecnico sono state poche. Le posizioni fra gli Stati sono ancora molto distanti fra loro. Nel 2018 occorreranno ancora sforzi notevoli affinché possano essere adottate regole di attuazione solide.Informazioni supplementari:
UN Framework Convention on Climate Change: Newsroom
DATEC: Comunicato stampa del 16 novembre 2017
UFAM: Accordo di Parigi sul clima
Indirizzo per domande:
Ambasciatore Franz Perrez, capo della divisione Affari internazionali dell'UFAM, tel. +41 79 251 90 15
Elisabeth Maret, addetta stampa dell'UFAM, tel. 079 371 62 82
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