A causa di molteplici conflitti, il numero di vittime di sfollamenti forzati è in rapido aumento, di pari passo con le esigenze di queste persone. La Svizzera risponde all’emergenza con un finanziamento biennale di 68 milioni. Si tratta di un contributo particolarmente prezioso per l’ACNUR, in quanto gli garantisce prevedibilità e flessibilità nell’impiego delle risorse finanziarie.
La Svizzera fa valere le sue priorità
Essendo membro del Comitato esecutivo e del Comitato permanente di questa agenzia delle Nazioni Unite, la Svizzera può esprimere le proprie priorità e avere un accesso diretto a tutti i livelli decisionali. Inoltre, mette periodicamente a disposizione dell’ACNUR numerosi esperti ed esperte del Corpo svizzero di aiuto umanitario.
Assistenza sul posto
La maggior parte delle vittime degli sfollamenti forzati trova rifugio in Paesi vicini a zone di conflitto, e si tratta spesso di Paesi a basso e medio reddito. È proprio qui che l’ACNUR concentra gran parte dei suoi sforzi. In caso di crisi di lunga durata, si adopera per garantire che le persone sfollate possano integrarsi nella società ospitante e diventare indipendenti. Nel 2021 oltre 21 milioni di persone hanno beneficiato dell’assistenza e della protezione fornite dall’ACNUR.
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