OSCE: inizio del processo di nomina del segretario generale e dei tre capi delle istituzioni


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Comunicato stampa, 13.07.2020

In una riunione tenutasi venerdì 10 luglio 2020, i rappresentanti degli Stati partecipanti dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) non hanno rinnovato il mandato delle quattro persone che occupano le più alte cariche dell’OSCE. Tra gli interessati figura anche lo svizzero Thomas Greminger, segretario generale dell’Organizzazione. La Svizzera si rammarica di questa decisione e si adopera affinché la questione del personale venga risolta in modo rapido.

Lo scorso venerdì, i 57 Stati dell’OSCE non si sono accordati sulle posizioni dirigenziali. Oltre al segretario generale, di nazionalità svizzera, sono interessati dal mancato accordo anche la direttrice dell’Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani (ODIHR) Ingibjörg Sólrún Gísladóttir, l’alto commissario per le minoranze nazionali Lamberto Zannier e il rappresentante per la libertà dei media Harlem Désir.

La Svizzera si adopera per una soluzione rapida
La causa è da ricercarsi principalmente nell’interconnessione delle questioni relative al personale e nelle preoccupazioni individuali di alcuni Stati membri. In una riunione tenutasi lunedì 13 luglio 2020, i vari Stati non sono riusciti a trovare un accordo nemmeno su un’eventuale proroga provvisoria dei mandati fino a dicembre. Gli attuali mandati scadono quindi il 18 luglio 2020.
La Svizzera si rammarica di questa decisione e, in particolare, della situazione che l’ha originata. L’OSCE è di fronte a una crisi istituzionale. Una definizione rapida delle posizioni dirigenziali è fondamentale per garantire una presenza collettiva forte dell’Organizzazione. La Svizzera continua a impegnarsi per risolvere in modo tempestivo le importanti questioni legate al personale.

La Svizzera sostiene Thomas Greminger
Già prima dell’inizio del processo di nomina, la Svizzera si era adoperata a diversi livelli politici per la riconferma delle quattro persone summenzionate, con numerosi colloqui bilaterali e attraverso azioni diplomatiche, in Svizzera e all’estero, intraprese, per esempio, dalla presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga, dal consigliere federale Ignazio Cassis, dalla segretaria di Stato Krystyna Marty Lang e dal segretario di Stato Roberto Balzaretti. Nonostante le circostanze difficili, la Svizzera si è quindi prodigata in modo costruttivo a favore di tutti e quattro i titolari dei mandati.

Il segretario generale dell’OSCE Thomas Greminger ha svolto un ottimo lavoro negli ultimi tre anni ed è stato attivamente sostenuto dalla Svizzera durante tutto il suo mandato. Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) è in stretto contatto con lui e con altri Stati dell’OSCE per quanto riguarda i passi successivi da intraprendere.

Il presidente albanese dell’OSCE ha ora messo a concorso le quattro posizioni. L’OSCE si trova così all’inizio di un lungo processo di nuove nomine o possibili riconferme. Le candidature potranno essere presentate fino a metà settembre 2020. Le relative decisioni dovrebbero essere adottate nel quadro della riunione del Consiglio dei ministri dell’OSCE prevista a dicembre di quest’anno.


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