Dirigenti del Myanmar in Svizzera per alcuni colloqui e un corso di formazione continua


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Berna, Comunicato stampa, 22.04.2015

Mercoledì una delegazione di dirigenti del Myanmar ha incontrato il consigliere federale Didier Burkhalter. Nell’ambito di un corso di formazione, hanno anche condotto colloqui con membri del Parlamento e rappresentanti dei Cantoni. Gli incontri si sono concentrati sul federalismo, sulla democrazia e sul processo di riforme in Myanmar. La Svizzera sostiene sia i negoziati di pace sia la preparazione delle elezioni parlamentari previste in autunno.

Il consigliere federale Didier Burkhalter riceve una delegazione di dirigenti del Myanmar. © FDFA

24 uomini e donne, rappresentanti di varie istituzioni statali, organizzazioni non governative, Parlamento e partiti politici del Myanmar, hanno accolto l’invito della Svizzera a partecipare all’annuale corso sulle relazioni internazionali e la democrazia, che si svolge a Ginevra dal 10 aprile al 1° maggio. Il corso fornisce, da un lato, le conoscenze necessarie per contribuire alla realizzazione delle riforme riguardanti i diritti umani e il federalismo così come il controllo democratico delle forze armate, le riforme della polizia o il coinvolgimento della popolazione nel processo decisionale politico, dall’altro mira a sostenere reti nazionali e internazionali e, di riflesso, il processo di apertura del Paese. Il corso è organizzato per la terza volta dal Centro per la politica di sicurezza di Ginevra (Geneva Centre for Security Policy, GCSP) e dal Centro per il controllo democratico delle forze armate (Centre for the Democratic Control of Armed Forces, DCAF).

Il Myanmar sta attraversando una fase di profondi cambiamenti nel segno di un’apertura politica ed economica, dopo decenni di conflitto tra Governo e minoranze etniche. Il 31 marzo scorso, le parti si sono accordate sul testo di un trattato d’armistizio a livello nazionale. Dopo questo primo storico passo, le parti sono ora chiamate a siglare l’accordo e ad avviare i negoziati politici. Le elezioni parlamentari in programma per l’autunno 2015 sono considerate un banco di prova per il processo di riforma. Il pluralismo dei media, la maggiore libertà di opinione e di riunione nonché la formazione di oltre 70 partiti politici sono elementi positivi per lo svolgimento delle elezioni.

La Svizzera e il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) continuano a sostenere attivamente le iniziative di riforma attraverso la cooperazione allo sviluppo, l’aiuto umanitario e la promozione della pace e della democrazia, nonostante i recenti contraccolpi. A febbraio e marzo di quest’anno, il Nord-Est del Paese è stato teatro di scontri militari e, durante le proteste, sono stati arrestati numerosi studenti.

La Svizzera è scesa in campo nell’ambito dei negoziati di pace per fornire consulenza a Governo e minoranze etniche. In vista delle elezioni parlamentari, la Svizzera, insieme ad altri Stati, rafforza le competenze tecniche delle autorità elettorali, promuove la partecipazione della società civile e, al fianco della commissione elettorale nazionale e di tutti i partiti del Myanmar, sta elaborando un codice di comportamento indirizzato ai candidati e ai partiti.

Al tempo stesso, la Svizzera promuove anche il dialogo tra Stato e società civile, come, per esempio, con il corso di Ginevra per i dirigenti. Le esperienze maturate durante i primi due corsi hanno evidenziato quanto è importante che la Svizzera sia percepita come un partner imparziale e affidabile, in grado di offrire ai partecipanti un ambiente ideale per condurre colloqui sul futuro del loro Paese e scambiare apertamente opinioni sugli insegnamenti del passato.


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