L’arcipelago si trova ad affrontare il più violento tifone della sua storia. I danni causati ai mezzi di comunicazione e le difficoltà di accesso alle vittime rendono ancora difficile una valutazione dell’ampiezza dei danni. Secondo le cifre fornite dalla Croce Rossa Internazionale, il tifone Haiyan avrebbe provocato oltre 1200 morti e colpito più di 4 milioni di persone in 36 province. Le autorità delle Filippine hanno organizzato un dispositivo di risposta rapida che comprende, in particolare, l’impiego di 15 000 militari.
In seguito all’accettazione dell’assistenza internazionale da parte del Governo filippino, l’Aiuto umanitario della Confederazione ha inviato cinque esperti membri del Corpo svizzero di aiuto umanitario, partiti la sera del 9 novembre alla volta delle Filippine. Al gruppo si aggiungeranno altri tre esperti già presenti nella regione. Il team è composto da specialisti in medicina, risorse idriche, risanamento, rifugi d’emergenza e logistica. Con il sostegno dell’Ambasciata di Svizzera a Manila, gli esperti avranno il compito di valutare in loco i bisogni della popolazione colpita dal tifone e di avviare quindi l’aiuto d’emergenza della Confederazione in stretto coordinamento con gli attori nazionali e internazionali coinvolti.
Finora l’Ambasciata di Svizzera a Manila non ha ricevuto informazioni in merito a vittime o feriti tra i cittadini svizzeri presenti nelle Filippine. L’Ambasciata sta cercando di entrare in contatto con i connazionali che si trovano nelle zone colpite dal tifone, ma il grave problema dei collegamenti danneggiati rende difficile raggiungere queste persone.
In passato la DSC è già intervenuta nelle Filippine in seguito a catastrofi naturali, contribuendo all’aiuto d’emergenza e alla ricostruzione in senso lato. L’Aiuto umanitario della Confederazione segue attentamente anche lo spostamento del tifone in Vietnam e le sue possibili conseguenze.
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