Comunicato stampa, 05.04.2017

«È necessario dar prova della volontà comune di abbracciare la logica del dialogo e della soluzione negoziata al conflitto. Dobbiamo incitare tutte le parti coinvolte a rinunciare a posizioni massimaliste per cercare la pace con gesti concreti». Il consigliere federale Didier Burkhalter, capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), ha presentato con queste parole la posizione della Svizzera alla conferenza del 5 aprile sulla Siria, che si è tenuta a Bruxelles. Mettendo l’accento sull’impegno della Svizzera in campo politico e umanitario, ha concluso che «gli sforzi non devono più essere continuamente ostacolati dalla guerra, ma iscriversi in una prospettiva concreta e nella volontà di ricostruire.».

Il consigliere federale Burkhalter parla con i giornalisti in occasione della conferenza sulla Siria a Bruxelles.
Nel suo discorso nel quadro della conferenza sulla Siria a Bruxelles, il consigliere federale Burkhalter ha invitato le parti in conflitto a considerare la disponibilità al compromesso. © DFAE

Il consigliere federale ha difeso questa posizione anche durante un incontro che ha avuto luogo ai margini della conferenza con rappresentanti siriani di diversa appartenenza politica impegnati a favore della pace. Burkhalter ha sostenuto la loro volontà di cercare il dialogo e di adoperarsi per il futuro del Paese. Era infatti previsto che la Svizzera sottolineasse l’importanza di coinvolgere maggiormente nel processo politico la società civile e che ascoltasse direttamente le richieste e le esigenze della popolazione civile siriana. Per tre giorni, più di 50 organizzazioni della società civile siriana si sono incontrate a Bruxelles per discutere, su invito dell’Unione europea e delle Nazioni Unite. La sera del 4 aprile, la Divisione Sicurezza umana (DSU) del DFAE ha invitato le partecipanti e i partecipanti a uno scambio informale sui risultati di questo incontro.

Obiettivo della conferenza sulla Siria di Bruxelles era, da un lato, sostenere la ricerca di una soluzione politica duratura al conflitto e individuare i mezzi per una ricostruzione dopo il raggiungimento di questa soluzione, dall’altro, rafforzare l’impegno umanitario e finanziario. Nel suo discorso, il consigliere federale ha nuovamente incitato le parti in conflitto ad abbandonare le polarizzazioni più estreme e a mostrare disponibilità al compromesso nell’interesse della pace. «Dalle parti in conflitto ci attendiamo manifestazioni di buona volontà e misure volte a ripristinare un clima di fiducia, per esempio sotto forma di un meccanismo di discussione che abbia lo scopo di arrivare a uno scambio generale di prigionieri», ha detto Burkhalter. La Svizzera sarebbe pronta ad aiutare gli attori coinvolti in Siria e gli Stati della regione ad avviare una simile discussione. 

Il consigliere federale Burkhalter ha confermato il contributo della Svizzera destinato ad alleviare le sofferenze della popolazione in Siria per l’anno in corso. Dall’inizio del conflitto, la Svizzera ha fornito sul posto aiuti per circa 250 milioni di franchi. Per il 2017, sono stati messi a disposizione altri 66 milioni. Sono previsti inoltre circa 7,5 milioni di franchi per le azioni di promozione della pace, trasformazione del conflitto e tutela dei diritti umani. Il conflitto in Siria dura ormai da sei anni e richiede aiuti di emergenza ma anche un impegno sul lungo periodo. La Svizzera sostiene con mezzi umanitari supplementari le organizzazioni partner nella regione, per far fronte alle esigenze sempre più grandi della popolazione civile.

All’incontro di alto livello hanno partecipato rappresentanti di circa 70 Stati, organizzazioni internazionali e ONG. La Conferenza è stata organizzata dall’Unione europea e dalle Nazioni Unite, in collaborazione con la Germania, il Kuwait, la Norvegia, il Qatar e il Regno Unito.

Carestia nell’Africa orientale

In un incontro separato, che si è svolto alla fine della conferenza sulla Siria, si è discusso della situazione umanitaria nel Corno d’Africa e nello Yemen, dove le persone soffrono la fame. L’incontro è stato organizzato dall’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini, dal ministro degli esteri tedesco Sigmar Gabriel e dall’incaricato dell’ONU per l’aiuto umanitario Stephen O’Brien. Oltre al consigliere federale Burkhalter, vi hanno preso parte rappresentanti di vari altri Stati e organizzazioni. Obiettivi dell’incontro erano l’analisi della situazione e delle esigenze umanitarie e la preparazione dell’incontro del 12 aprile a Berlino dedicato alla crisi umanitaria in Africa e nello Yemen, nonché della conferenza sulla Somalia che si svolgerà l’11 maggio a Londra.

Incontro degli operatori umanitari la vigilia

Il giorno prima dell’incontro di alto livello del 5 aprile, si è svolto un dibattito sulla situazione umanitaria in Siria. Le discussioni del 4 aprile si proponevano di individuare soluzioni e formulare raccomandazioni per fornire aiuto umanitario in modo efficiente e raggiungere meglio le persone colpite. Si è anche parlato di come migliorare il coordinamento degli aiuti offerti ai profughi nei Paesi confinanti con la Siria nel settore della formazione e per quanto riguarda le possibilità di accedere a fonti di reddito. L’ambasciatore Manuel Bessler, delegato per l’aiuto umanitario, ha guidato la delegazione svizzera. Per la Svizzera è importante che, di fronte alle immense esigenze umanitarie, la comunità internazionale continui a concentrare la propria azione anche sugli aiuti di emergenza e sul rafforzamento delle capacità di ricominciare.


Informazioni supplementari:

Allocuzione del Consigliere federale Didier Burkhalter (fr)
Documentazione "Humanitarian Crisis Meeting to raise awareness on the food crisis in the Horn of Africa"
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Ultima modifica 19.07.2023

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