Comunicato stampa, 19.04.2023

Nel 2022 la politica migratoria estera della Svizzera è stata caratterizzata dalle ripercussioni della guerra in Ucraina, che ha innescato il più grande movimento di rifugiati in Europa dalla seconda guerra mondiale. Inoltre, la crescita dei prezzi degli alimenti e dell’energia, le conseguenze economiche e sociali della pandemia di COVID 19 nonché il perdurare di conflitti armati e di violazioni dei diritti umani hanno intensificato i movimenti di fuga e migrazione in tutto il mondo. Nel 2022 la Svizzera ha proseguito la sua politica migratoria e ha concluso altri due partenariati in materia di migrazione con la Georgia e la Macedonia settentrionale. È quanto emerge dal rapporto annuale sulla politica migratoria estera della Svizzera, adottato dal Consiglio federale il 19 aprile 2023.

Dal febbraio 2022 più di sette milioni di persone sono fuggite dall'Ucraina a causa dell'aggressione militare della Russia; nella sola Svizzera hanno finora trovato protezione temporanea più di 75 000 persone. Mentre la guerra in Ucraina continua, circa 18 milioni di persone dipendono dall'aiuto umanitario. Insieme all'Unione europea, ad altri Paesi donatori e alle Nazioni Unite, la Svizzera è impegnata a sostenere le persone coinvolte in Ucraina e nei Paesi limitrofi.

Già l'11 marzo 2022 il Consiglio federale aveva deciso di aumentare gli aiuti umanitari in Ucraina e nella regione, portandoli a 80 milioni di franchi. Il 2 novembre 2022 ha messo a disposizione altri 100 milioni di franchi per il piano d'azione volto a fornire sostegno durante l'inverno in Ucraina e Moldavia. La cooperazione internazionale della Svizzera è attiva da molti anni in entrambi i Paesi e ha adeguato i suoi programmi e progetti in corso alle nuove esigenze, in alcuni casi potenziandoli. Inoltre, grazie ai fondi del secondo contributo svizzero e in collaborazione con l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) e il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (UNICEF), anche diversi Paesi confinanti con l'Ucraina vengono sostenuti nell'accogliere i rifugiati.

Regioni prioritarie della politica migratoria estera della Svizzera

Nel corso dell'anno in esame, le rotte del Mediterraneo orientale e dei Balcani hanno nuovamente acquisito maggiore importanza per i movimenti di fuga e migrazione verso l'Europa. Le ragioni sono numerose, ad esempio la revoca delle misure contro la pandemia o il regime dei visti di alcuni Stati dei Balcani occidentali. Nel 2022 la Svizzera ha concordato con l'Austria e la Germania un piano d'azione congiunto comprendente misure sia di polizia di confine che di politica migratoria. Inoltre, insieme ad altri Stati la Svizzera è intervenuta presso la Commissione europea, riuscendo a ottenere un adeguamento della politica dei visti di alcuni Stati dei Balcani occidentali. Nell'ambito del secondo contributo della Svizzera, il Consiglio federale ha concluso accordi di attuazione con la Grecia e Cipro nell'ambito del credito quadro per la migrazione. Il lavoro è progredito anche nel settore della coesione, dove sono stati approvati otto accordi.

Le conseguenze della guerra in Ucraina si estendono ben oltre l'Europa. In molte regioni di provenienza della migrazione si sono ulteriormente aggravate la povertà e l'instabilità delle condizioni politiche, soprattutto a causa dell'aumento dei prezzi degli alimenti e dell'energia. La Svizzera ha fornito aiuti umanitari e ha proseguito le sue attività di cooperazione internazionale per migliorare a lungo termine le condizioni di vita sul posto e creare alternative alla migrazione irregolare.

Nel 2022 la Svizzera ha intensificato la cooperazione con numerosi Paesi d'origine e di transito, tra le altre cose mediante due nuovi partenariati in materia di migrazione con la Georgia e la Macedonia settentrionale. Anche la cooperazione nel settore del ritorno si è sviluppata in modo positivo nel 2022, ad esempio con l'Algeria e il Marocco. Dal Libano, dalla Turchia e dall'Egitto, tre importanti Paesi di transito, la Svizzera ha accolto, nell'ambito del suo programma di reinsediamento, rifugiati vulnerabili riconosciuti, provenienti principalmente dalla Siria e dall'Afghanistan.

Politica migratoria estera multilaterale della Svizzera

Oltre ai numerosi dialoghi bilaterali condotti con altri Stati in materia di migrazione e rifugiati, nel 2022 la Svizzera ha partecipato anche a dialoghi a livello multilaterale. È stata attiva nei seguenti settori: migrazione per motivi di lavoro, sfollamento interno, migrazione e sviluppo, lotta alla tratta di esseri umani, migranti scomparsi nonché sostegno finanziario e in termini di risorse umane all'OIM e all'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (ACNUR).


Rapporto del Consiglio federale(pdf, 355kb)


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Ultima modifica 19.07.2023

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