L’intensità delle relazioni bilaterali della Svizzera con l’UE troverà riflesso in un accordo istituzionale. Per il Consiglio federale la via bilaterale è lo strumento di politica europea che meglio consente alla Svizzera di tutelare i propri interessi nei confronti dell’UE, di gran lunga suo principale partner commerciale. Sin dal suo avvio la via bilaterale è stata ampliata a più riprese e adeguata alle esigenze del tempo. Il Popolo svizzero l’ha avallata sette volte in votazione. Rinnovando e uniformando il quadro istituzionale sarà possibile salvaguardarlo per un’altra generazione. La delegazione negoziale svizzera è guidata dal direttore della Direzione degli affari europei (DAE).
Le questioni istituzionali riguardano l’accordo per l’accesso reciproco ai relativi mercati e comprendono quattro punti: l’ulteriore sviluppo del diritto sancito negli accordi, la sorveglianza e l’interpretazione degli accordi e il regolamento delle controversie. L’obiettivo è che nello spazio giuridico comune creato dai trattati bilaterali vigano regole quanto più possibile unitarie che siano applicabili e interpretabili in modo altrettanto omogeneo.
Coordinamento e successiva armonizzazione
Con i negoziati per un accordo sulle questioni istituzionali il Consiglio federale continua a perseguire la sua strategia di portare avanti e armonizzare nella loro totalità le trattative, attuali e future, su vari dossier di politica europea per ottenere il migliore risultato possibile per la Svizzera.
Una volta conclusi i negoziati sulle questioni istituzionali, il Consiglio federale ne sottoporrà il risultato per consultazione alle Commissioni della politica estera, ai partiti, ai Cantoni e alle parti sociali ed economiche. Successivamente anche il Parlamento e il Popolo potranno esprimere il loro parere.
Informazioni supplementari:
Svizzera-UE: Questioni istituzionali
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