L'imposizione delle imprese è caratterizzata da un'intensa concorrenza fiscale internazionale. In quanto economia piccola e aperta, la Svizzera deve poter affermare la propria presenza nell'ambito di tale concorrenza e ottenere un consenso internazionale. Confederazione e Cantoni riconoscono questa realtà e intendono quindi sviluppare ulteriormente il diritto fiscale delle imprese. La composizione della controversia fiscale con l'UE dovrebbe permettere di aumentare, in particolare, la certezza del diritto e della pianificazione per le imprese attive in Svizzera.
La Svizzera è una piazza economica attrattiva. Questa caratteristica deriva, tra l'altro, dal fatto che a determinate attività altamente mobili viene applicato un onere fiscale concorrenziale. A questo scopo servono oggigiorno in particolare gli statuti fiscali cantonali. Sulla base del diritto federale, questi statuti determinano un'imposizione competitiva delle società holding, di domicilio e miste da parte dei Cantoni. Per la Confederazione e i Cantoni le regolamentazioni si sono rivelate di grande utilità dal punto di vista finanziario ed economico. Tuttavia, esse si basano in parte su principi che non vengono più accettati a livello internazionale.
Riforma dell'imposizione delle imprese
Nel suo rapporto intermedio, l'organizzazione di progetto comune di Confederazione e Cantoni è giunta alla conclusione che alcune regolamentazioni esistenti dovrebbero essere adeguate, a patto che sia possibile trovare una soluzione nel quadro del dialogo con l'UE. Una serie di misure dovrebbe permettere di rafforzare l'attrattiva della piazza finanziaria svizzera. In questo caso si tratta, da un lato, di misure destinate a determinate attività che vengono tassate in maniera privilegiata anche nelle piazze concorrenti. In primo piano vi è l'agevolazione fiscale di attività nei settori della ricerca, dello sviluppo e dell'innovazione. D'altro lato, per mantenere la propria competitività i Cantoni possono anche ricorrere allo strumento della riduzione dell'aliquota dell'imposta sull'utile. La decisione definitiva rientra nell'autonomia dei Cantoni.
La riforma comporterà oneri finanziari per gli enti pubblici, la cui portata dipenderà dall'impostazione delle misure sostitutive di carattere politico-fiscale. L'organizzazione del progetto è però convinta che tale riforma consoliderà la competitività fiscale nella concorrenza internazionale e che la piazza finanziaria svizzera potrà essere rafforzata grazie alla certezza del diritto e della pianificazione. La riforma fornisce pertanto un contributo fondamentale alla redditività a lungo termine del sistema fiscale.
Misure di compensazione
Gli oneri finanziari della riforma devono essere ripartiti in modo equilibrato. Dato che le misure di politica fiscale vengono attuate prioritariamente a livello cantonale, la Confederazione dovrebbe sostenere i Cantoni con misure adeguate. Lo strumento esistente della perequazione finanziaria dovrebbe consentire una concorrenza fiscale leale tra i Cantoni anche in presenza di nuove condizioni quadro in materia di politica fiscale. Nel corso della riforma dell'imposizione delle imprese saranno necessari adeguamenti al sistema per poter riflettere le nuove realtà della politica fiscale. Questi adeguamenti saranno possibili solo modificando i versamenti di compensazione cantonali. Occorrerà pertanto verificare se in un periodo transitorio debbano essere adottate misure mirate nell'interesse dei Cantoni particolarmente colpiti.
Ulteriore modo di procedere
Sulla base degli sviluppi del dialogo con l'UE sulla fiscalità e dei risultati della consultazione, il DFF informerà il Consiglio federale entro l'autunno e proporrà l'elaborazione di un progetto da porre in consultazione. Questi lavori sono effettuati nel quadro dell'esistente organizzazione paritetica del progetto, con il coinvolgimento del mondo economico e scientifico.
Sviluppi internazionali nell'ambito dell'imposizione delle imprese
L'imposizione delle imprese costituisce un elemento importante dell'attrattiva internazionale delle piazze economiche. Nel quadro della crisi finanziaria e del debito, la politica fiscale di molti Stati è stata orientata alla creazione di entrate fiscali supplementari. L'Unione Europea (UE), l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE), come pure diversi singoli Stati, hanno intensificato i propri sforzi al fine di garantire una concorrenza fiscale leale. La Svizzera sostiene questi sforzi e si impegna in particolare a favore di condizioni quadro non discriminatorie, affinché sul piano internazionale valgano le stesse regole per tutti.
Dialogo sulla fiscalità Svizzera-UE
Secondo l'UE, alcune modalità d'imposizione cantonali distorcerebbero la concorrenza poiché talvolta assoggettano gli utili conseguiti dalle imprese nazionali e da quelle estere in modo differente. Sebbene si attenga esplicitamente alla concorrenza fiscale, la Svizzera si dichiara comunque disposta a condurre colloqui con l'UE su questioni problematiche relative all'imposizione delle imprese. All'inizio del mese di luglio del 2012 il Consiglio federale ha adottato a tal proposito il mandato per un dialogo con l'UE sull'imposizione delle imprese. La sovranità della Svizzera e le competenze dei Cantoni in materia fiscale devono essere rispettate. La Svizzera si attende che l'UE e i suoi Stati membri non adottino misure di ritorsione nei suoi confronti.
Organizzazione del progetto «Riforma III dell'imposizione delle imprese» di Confederazione e Cantoni
Nel mese di settembre del 2012 Confederazione e Cantoni hanno istituito un'organizzazione di progetto comune allo scopo di procedere a una riforma del sistema svizzero di imposizione delle imprese in un contesto in cui competitività, finanziamento dei compiti statali e consenso internazionale sono in conflitto tra loro. L'organo direttivo è responsabile della gestione politica globale del progetto. Esso è composto pariteticamente da quattro rappresentanti della Confederazione e da quattro dei Cantoni ed è diretto dal capo del DFF, la consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf. Gli altri rappresentanti della Confederazione sono il segretario di Stato Michael Ambühl (Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali SFI), Serge Gaillard (direttore dell'Amministrazione federale delle finanze AFF) e Adrian Hug (direttore dell'Amministrazione federale delle contribuzioni AFC). I rappresentanti della CDCF sono Peter Hegglin (consigliere di Stato Zugo), Eva Herzog (consigliera di Stato Basilea Città) e Maurice Tornay (consigliere di Stato Vallese). La Conferenza dei governi cantonali (CdC) è rappresentata da Roland Brogli (consigliere di Stato Argovia).
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