Un altro tema affrontato durante l'incontro è stata la protezione dei profughi ucraini: secondo il Capo del DFGP i partner europei non possono più rinviare il dibattito sul futuro dell'ammissione provvisoria dei cittadini ucraini dopo il 2026 e devono continuare a coordinare le procedure. Questo è anche l'obiettivo del Consiglio federale. All'inizio di dicembre, le Camere federali hanno deciso di riservare lo statuto di protezione S ai soli profughi provenienti dai territori ucraini occupati o contesi.
Apertura a soluzioni innovative
A Bruxelles i ministri Schengen hanno discusso anche le condizioni per una proficua collaborazione con gli Stati terzi. Il consigliere federale Jans si è detto aperto a nuove soluzioni e ha evocato i chiarimenti al riguardo in corso in Svizzera, evidenziando che questi nuovi approcci devono fondarsi sul rispetto dei diritti umani. Un altro tema dei colloqui è stata l'attuazione del patto europeo sulla migrazione e l'asilo.
I ministri dell'interno degli Stati Schengen hanno anche discusso di procedure e processi digitalizzati per gestire in modo più efficiente le frontiere e la migrazione, di prevenzione e lotta alle attività criminali nonché di contrasto alla migrazione secondaria irregolare. Il consigliere federale Jans ha sottolineato che l'impiego efficace di applicazioni già sviluppate deve essere prioritario rispetto allo sviluppo di nuovi sistemi. La Svizzera è ad esempio pronta per l'attivazione, più volte rimandata, del nuovo sistema di ingressi e uscite (EES).
Indirizzo per domande:
Servizio di comunicazione DFGP, T +41 58 462 18 18, info@gs-ejpd.admin.ch