Al termine del suo dottorato, il giapponese Kosuke Nomura ha lasciato a malincuore l'Università di Zagabria, in Croazia. «L'ambiente di ricerca era molto stimolante», ricorda il giovane ricercatore. «Mi sarebbe davvero piaciuto restare a Zagabria. E così quando ho sentito parlare del programma ho subito tentato la fortuna».
Kosuke Nomura si riferisce al programma pilota per tenure track (ricercatrici e ricercatori in attesa di un ruolo a tempo indeterminato) promosso, fra gli altri, dal Politecnico federale di Losanna (EPFL), dalla DSC e dal ministero della scienza croato. L'obiettivo del progetto è di trattenere i ricercatori universitari più promettenti in Croazia, offrendo loro un posto di professore assistente per un periodo di quattro o cinque anni. In questo lasso di tempo hanno a disposizione un budget di circa 1,1 milioni di franchi per gestire un team e lavorare in modo indipendente al proprio lavoro di ricerca. Se i risultati raggiunti sono convincenti, i giovani ottengono un contratto a tempo indeterminato.
Vantaggioso per tutti
Kosuke Nomura ha ricevuto la notizia della sua selezione appena rientrato in Giappone. La possibilità di essere indipendente e di aver una équipe di ricerca tutta sua lo ha convinto a tornare in Croazia, un Paese che adora. E così, nel maggio del 2019 ha avviato un progetto di fisica nucleare teorica a Zagabria. Il suo intento è di sviluppare un quadro universale che descriva la struttura e la dinamica dei nuclei atomici.
Sebbene l'argomento possa apparire alquanto astratto, si basa su modelli matematici che possono essere utili in ambito bancario, ingegneristico o industriale, spiega Olivier Küttel. «I ricercatori ne attirano altri. Stimolano l'innovazione, creano occupazione e fondano start-up», ricorda il responsabile per gli affari internazionali presso l'EPFL e ideatore del programma.
«Gli scienziati tessono reti internazionali. Rafforzando il polo di ricerca croato promuoviamo gli investimenti, gli scambi e l'apertura del Paese. Sono fattori che contribuiscono a una crescita economica sostenibile, vantaggiosa per tutta la società», aggiunge Susanne Zumstein, responsabile dei programmi della DSC in Croazia.
A livello di ricerca, il Paese accusa un certo ritardo. Nel confronto europeo, le pubblicazioni degli scienziati croati sono poche. La missione di Kosuke Nomura e degli altri due ricercatori selezionati – una donna e un uomo, entrambi croati – è di dare risalto alla Croazia e all'Europa nel loro settore.
Articolo di Zélie Schaller di "Un solo mondo".