Il rapporto annuale 2018 si focalizza sui progetti ancora in corso in Bulgaria, Romania e Croazia. Gli altri dieci Paesi partner del contributo all’allargamento hanno portato a termine i loro progetti già nel 2017.
Risultati stupefacenti
L’impegno svizzero in Bulgaria, Romania e Croazia ha portato risultati tangibili:
oltre 10’000 Rom in Bulgaria e Romania beneficiano oggi di un migliore accesso a servizi pubblici nell’ambito sanitario e della formazione;
un’azienda svizzera ha consegnato alla città di Sofia 28 tram dismessi della società di trasporti BVB di Basilea. In aggiunta a ciò, è stato sviluppato un metodo di pianificazione per una mobilità più sostenibile;
ottantadue aziende agricole e produttori di mobili di legno rumeni hanno partecipato a formazioni nei settori del marketing e del management. I loro prodotti sono stati analizzati e sono stati introdotti criteri di garanzia della qualità come la biocertificazione;
nel bosco croato di Kotar-Stari Gaj sono state disinnescate 3585 mine, ossia il 10% circa delle mine risalenti al periodo della guerra in Croazia che si ritiene siano ancora disseminate nel terreno.
I progetti in Bulgaria e Romania proseguiranno anche nel 2019, quelli in Croazia fino al 2024.
Decisione di principio sul secondo contributo
Dopo una consultazione con riscontri ampiamente positivi, nel 2018 il Consiglio federale ha adottato il messaggio sul secondo contributo svizzero ad alcuni Stati membri dell’UE. Il secondo contributo, pari a 1302 miliardi di franchi, contribuirà – insieme all’esperienza svizzera – a ridurre le disparità economiche e sociali e a migliorare la gestione dei flussi migratori nell’UE.
La decisione sui relativi crediti quadro spetta ora al Parlamento. Il Consiglio degli Stati ha approvato il secondo contributo svizzero nel novembre del 2018, il Consiglio nazionale il 18 marzo 2019. Le Camere ne hanno vincolato l’attuazione a una condizione: non verranno presi impegni sulla base dei crediti quadro se e fintantoché l’UE emanerà misure discriminatorie nei confronti della Svizzera. Il punto nodale riguarda l’equivalenza delle borse.