La Romania, colpita duramente dalla crisi economico-finanziaria, sta ritrovando il cammino della crescita e la disoccupazione è in calo. Molti giovani tuttavia decidono di andarsene per mancanza di prospettive. Da quando è entrato a far parte dell’Unione europea (2007) il paese ha effettivamente conosciuto un forte incremento del reddito pro capite (+15 punti percentuali) rispetto alla media UE, al netto del potere d’acquisto, ma pur sempre ben al di sotto (58% nel 2016) di quello medio dell’Unione.
Prospettive locali
In Romania non mancano né le idee per fare azienda né gli imprenditori. Ma per molte piccole e medie imprese romene le contingenze finanziarie rendono difficile realizzarle. Per agevolare l’accesso al mercato creditizio, la Svizzera contribuisce con 24,5 milioni di franchi a un fondo di credito della banca romena CEC. Questo istituto vanta dal 1864 una secolare esperienza nel finanziamento delle PMI.
3300 posti di lavoro
Il fondo eroga prestiti garantiti destinati alle PMI romene attive in svariati settori: industria manifatturiera, turismo, sanità, cleantech, trasporti, IT, edilizia e tecnica. Alla fine del 2017 erano circa 300 le PMI che hanno ricevuto un credito, garantendo così la creazione o il mantenimento di circa 3300 posti di lavoro. Per esempio, l’azienda AGOTERM 93, specializzata nella fabbricazione di finestre, fa parte delle PMI che hanno beneficiato del sostegno svizzero. L’azienda impiega 26 persone e grazie al credito bancario ha potuto acquistare due macchinari per produrre finestre con vetrocamera. Grazie a questo investimento la società è più competitiva e ora produce con più efficienza finestre di alto livello qualitativo e climacompatibile.
L’importo massimo del credito è di 300 000 franchi. L’interesse richiesto dalla banca CEC supera l’interesse creditizio del mercato interbancario romeno, ma non più del 3,5% e dunque piace. La Svizzera finanzia il prestito fino a concorrenza del 70%, la banca CEC si assume la quota restante. Allo scadere del prestito, la PMI lo rimborsa, gli importi vengono versati nel fondo e la banca CEC li impiega per nuovi prestiti. La durata del sostegno svizzero è prevista fino a fine giugno 2019, ma il fondo di credito verrà mantenuto ben oltre questa data.