Diritto internazionale umanitario
Nel corso di questa settimana la Svizzera si è concentrata in particolare sulla protezione del diritto internazionale umanitario e sul rispetto delle Convenzioni di Ginevra. Ignazio Cassis è intervenuto in occasione dell’annuncio di una dichiarazione ministeriale sulla protezione delle operatrici e degli operatori umanitari chiedendo misure concrete per porre fine agli attacchi nei loro confronti: «Dobbiamo trasformare questo impegno in azioni concrete per invertire la tendenza allarmante a compiere atti violenti contro il personale umanitario».
In apertura dell’evento «Missing Persons in Armed Conflict», il capo del DFAE ha inoltre sottolineato l’importanza di affrontare la questione delle persone scomparse nel corso degli scontri armati, un tema chiave degli interventi del suo Dipartimento in fatto di promozione della pace.
Presidenza svizzera dell’OSCE nel 2026
A margine dell’Assemblea generale, il consigliere federale Ignazio Cassis ha partecipato a vari incontri bilaterali. Insieme ai suoi omologhi della troika dell’OSCE (composta da Finlandia, Malta e Svizzera), ha discusso di pace e sicurezza sul continente europeo in prospettiva della presidenza svizzera dell’Organizzazione nel 2026.
Questi colloqui, incentrati in particolare sul conflitto in Ucraina, rispecchiano la volontà della Svizzera di rafforzare la cooperazione multilaterale e di mettere il suo futuro ruolo di presidente al servizio della pace e del dialogo internazionale. Le attività dell’OSCE sono state anche al centro dei dialoghi tra il capo del DFAE e i ministri degli esteri di Armenia, Azerbaigian e Georgia.
Conflitto in Ucraina
Nell’ambito di colloqui bilaterali, Ignazio Cassis ha affrontato con diversi Paesi, tra cui l’Ucraina e la Russia, la questione delle sfide umanitarie e di sicurezza legate alla guerra in Ucraina. La Svizzera ha ribadito il suo impegno a rispettare il diritto internazionale e i principi di Helsinki. La promozione della pace e il sostegno alle vittime continuano a essere priorità costanti della politica estera del nostro Paese.
Conflitto in Medio Oriente
Fedele al suo impegno di lunga data a favore di una risoluzione politica, a New York la Svizzera ha anche partecipato al seguito della conferenza sulla soluzione a due Stati. Già in occasione della precedente conferenza delle Nazioni Unite del 29 luglio 2025, il nostro Paese aveva ricordato che tale soluzione rappresenta l’unica via per consentire a Israeliani e Palestinesi di coesistere fianco a fianco in pace, sicurezza e dignità, all’interno di confini sicuri e riconosciuti, conformemente al diritto internazionale. La Confederazione sostiene la Dichiarazione di New York, frutto dei lavori legati a questo vertice, che invita a compiere passi concreti per porre fine alla guerra a Gaza, mettere in atto la soluzione a due Stati e rendere possibile l’integrazione regionale.
La Svizzera ha inoltre aderito a una dichiarazione congiunta presentata a New York che chiede a Israele di porre fine alle restrizioni sui farmaci e sulle attrezzature mediche e di riaprire il corridoio di evacuazione medica da Gaza verso la Cisgiordania, Gerusalemme Est compresa.
Il consigliere federale Cassis ha inoltre partecipato a una serie di incontri con diversi Paesi dell’area, tra cui l’Algeria, l’Iran, il Marocco e l’Oman, con l’intento di contribuire al dialogo e a una de-escalation.
Discorso del consigliere federale Ignazio Cassis, 24.09.2025: Missing Persons in Armed Conflict (eng)
Comunicato stampa, 23.09.2025: La Svizzera partecipa alla conferenza sulla soluzione a due Stati a New York e si unisce a un appello che chiede a Israele di revocare le restrizioni mediche per le persone bisognose di cure a Gaza
Discorso del consigliere federale Ignazio Cassis, 22.09.2025: 80a Assemblea generale dell’ONU: Protezione del personale umanitario (en)
ONU
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