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Secondo contributo svizzero: il Consiglio federale approva gli accordi di attuazione tra la Svizzera e otto Paesi dell’UE

31.08.2022 — Comunicato stampa EDA
Nel quadro del secondo contributo svizzero, il 31 agosto.2022 il Consiglio federale ha approvato gli accordi bilaterali di attuazione nell’ambito della coesione tra Svizzera e Bulgaria, Cipro, Croazia, Estonia, Malta, Polonia, Romania e Ungheria. Gli accordi costituiscono la base per i programmi di cooperazione con questi Paesi in vari settori in cui la Svizzera, con il suo sostegno, può apportare un valore aggiunto. Con l’approvazione degli accordi, il secondo contributo svizzero può ora essere attuato a livello operativo.


La politica europea al centro dei colloqui del consigliere federale Cassis a Lubiana

18.11.2021 — Comunicato stampa EDA
Il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) Ignazio Cassis era oggi in Slovenia per una visita ufficiale. Il Paese detiene la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione europea. A Lubiana il consigliere federale ha incontrato il suo omologo Anže Logar e ha fatto una visita di cortesia al presidente Borut Pahor. La politica europea, le relazioni bilaterali e l’impegno della Svizzera nei Balcani occidentali sono stati al centro dei colloqui.


Il presidente della Confederazione Parmelin in visita a progetti energetici in Slovenia

09.06.2021 — Comunicato stampa Schweizer Beitrag
Il presidente della Confederazione e il presidente sloveno Borut Pahor hanno visitato una scuola di Nova Gorica ristrutturata secondo criteri di efficienza energetica; si tratta di uno dei 41 edifici pubblici che, grazie al contributo all’allargamento messo a disposizione dalla Svizzera, vengono oggi riscaldati utilizzando energia rinnovabile. La Confederazione, partner affidabile dell’UE e dei suoi Stati membri, intende continuare a fornire un contributo che permetta di eliminare le disparità economiche e sociali.


L’Accordo istituzionale tra la Svizzera e l’UE non sarà concluso

26.05.2021 — Comunicato stampa EDA
Nella sua seduta del 26 maggio il Consiglio federale ha sottoposto i risultati dei negoziati sull’Accordo istituzionale a una valutazione globale e ha constatato che sussistono ancora divergenze sostanziali tra la Svizzera e l’UE in alcuni settori chiave. Dal suo punto di vista le condizioni per una conclusione dell’Accordo non sono soddisfatte. Pertanto ha deciso di non firmarlo e lo ha comunicato oggi all’UE. Terminano così i negoziati sulla bozza di accordo. L’Esecutivo ritiene tuttavia che sia nell’interesse comune della Svizzera e dell’UE salvaguardare la collaudata via bilaterale e portare avanti con convinzione gli accordi esistenti. Per questo motivo intende avviare un dialogo politico con l’UE sul proseguimento della collaborazione. Contemporaneamente ha incaricato il DFGP di esaminare in che modo si potrebbero stabilizzare le relazioni bilaterali attraverso eventuali adeguamenti autonomi della legislazione nazionale.


Il Consiglio federale allenta gradualmente i provvedimenti contro il nuovo coronavirus

17.04.2020 — Comunicato stampa Slovenia
Il 27 aprile 2020 gli ospedali potranno di nuovo effettuare tutti gli interventi, anche quelli non urgenti, e gli studi medici ambulatoriali, i parrucchieri, i saloni di massaggio e i centri estetici potranno riprendere la loro attività. Potranno inoltre riaprire i centri commerciali del fai da te e di giardinaggio, i negozi di giardinaggio e i fiorai. Per farlo dovranno tuttavia garantire la sicurezza dei clienti e dei lavoratori. Questo è quanto ha deciso il Consiglio federale nella sua seduta del 16 aprile. Se la situazione epidemiologica lo consentirà, l’11 maggio è prevista la riapertura delle scuole dell’obbligo e dei negozi. L’8 giugno saranno riaperti le scuole medie superiori, professionali e universitarie, i musei, i giardini zoologici e le biblioteche. Il Consiglio federale ha inoltre precisato la protezione dei lavoratori particolarmente a rischio.


Un miliardo ben investito

05.06.2018 — Articolo Schweizer Beitrag
I dieci Paesi che hanno aderito all’Unione europea nel 2004 hanno concluso i progetti svolti nel quadro del contributo all’allargamento. La SECO e la DSC tracciano un bilancio e pubblicano i risultati nel rapporto annuale 2017. I progetti hanno notevolmente contribuito alla riduzione delle disparità sociali ed economiche in Europa. La Svizzera ha potuto apportare le proprie conoscenze specifiche in numerosi progetti.


Procedura di consultazione su un secondo contributo svizzero

28.03.2018 — Articolo Schweizer Beitrag
In occasione della sua seduta del 28 marzo 2018 il Consiglio federale ha deciso di avviare la procedura di consultazione su un secondo contributo della Svizzera ad alcuni Stati dell’Unione europea, volto a ridurre, anche in futuro, le disparità economiche e sociali nell’UE. Le priorità tematiche di questo contributo, formazione professionale e migrazione, erano già state fissate dal Consiglio federale lo scorso anno


Il DFAE ribadisce il proprio impegno per un mondo senza pena di morte

10.10.2017 — Comunicato stampa Slovenia

La Svizzera vuole continuare ad avere un ruolo guida nel movimento globale per l’abolizione della pena capitale. In occasione della Giornata mondiale contro la pena di morte il DFAE pubblica il nuovo piano d’azione che definisce l’impegno svizzero sul piano della politica estera nel periodo 2017-2019 per un’abolizione di questa pena in tutto il mondo.


Contributo all’allargamento: bilancio positivo dopo 10 anni

19.06.2017 — Comunicato stampa Schweizer Beitrag
Il 14 giugno 2017 è scaduto il termine di attuazione di dieci anni del contributo svizzero all’allargamento ai dieci Paesi dell’Europa centrale e dell’Est entrati a far parte dell’UE nel 2004. La Svizzera ha realizzato complessivamente 210 progetti con il fondo di un miliardo di franchi approvato dal Parlamento, fornendo così un contributo solidale alla riduzione delle disparità economiche e sociali nell’UE.



La Svizzera sostiene Slovenia e Croazia nel gestire la crisi dei profughi

17.11.2015 — Comunicato stampa Slovenia

Cinque esperti del CSA sono intervenuti in Slovenia e Croazia per aiutare le organizzazioni locali a gestire la crisi dei profughi. Metteranno a disposizione le proprie competenze, contribuiranno a rendere le infrastrutture esistenti resistenti all’inverno e acquisteranno materiale sui mercati locali. Un carico di aiuti proveniente dalla Svizzera è già giunto a destinazione in Slovenia. L’assistenza prestata dalla Svizzera ai profughi e agli sfollati interni vittime della guerra in Siria e Iraq si concentra tuttavia principalmente nella regione teatro dei conflitti.


La Svizzera sostiene Slovenia e Croazia nel gestire la crisi dei profughi

16.11.2015 — Comunicato stampa EDA
Cinque esperti del CSA sono intervenuti in Slovenia e Croazia per aiutare le organizzazioni locali a gestire la crisi dei profughi. Metteranno a disposizione le proprie competenze, contribuiranno a rendere le infrastrutture esistenti resistenti all’inverno e acquisteranno materiale sui mercati locali. Un carico di aiuti proveniente dalla Svizzera è già giunto a destinazione in Slovenia. L’assistenza prestata dalla Svizzera ai profughi e agli sfollati interni vittime della guerra in Siria e Iraq si concentra tuttavia principalmente nella regione teatro dei conflitti.

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