Istruzione, formazione professionale, gioventù

Giovani si confrontano in un clima sereno.
Giovani che studiano insieme: la cooperazione nell’ambito della formazione è un investimento nel futuro. © Brooke Cagle, Unsplash

Dal 1992 la Svizzera prende parte ai programmi di formazione dell’Unione europea. Tra il 1992 e il 1994, e tra il 2011 e il 2013, vi si è associata ufficialmente, mentre negli anni compresi tra questi due periodi e dal 2014 partecipa in modo indiretto, come Stato terzo, a Erasmus+, l’attuale programma dell’UE per la formazione generale e professionale, la gioventù e lo sport.

Dagli anni 1980 l’UE promuove attività di mobilità e cooperazione transfrontaliere nel quadro di vari programmi di istruzione, formazione professionale e rivolti ai giovani.

All’inizio degli anni 1990 la Svizzera aveva preso parte a due programmi dell’UE nel settore della formazione (Erasmus e Comett). Avendo però respinto l’adesione allo Spazio economico europeo (SEE) nel 1992, in seguito non ha avuto accesso ai nuovi programmi avviati dal 1995. Da allora ha preso parte ai programmi di istruzione, formazione professionale e rivolti ai giovani solo indirettamente: questo significava che le istituzioni svizzere potevano essere coinvolte nelle attività dei programmi dell’UE unicamente tramite progetti finanziati dalla Confederazione e a condizione che il coordinatore di progetto o l’istituto partner dell’UE fosse disposto a cooperare. Per ampliare la loro cooperazione fino a raggiungere una partecipazione svizzera a pieno titolo, al momento della conclusione dei Bilaterali II la Svizzera e l’UE hanno ribadito in una dichiarazione d’intenti politica le rispettive volontà di negoziare un accordo sulla partecipazione diretta della Svizzera alla generazione di programmi del periodo 2007-2013. Questo accordo, firmato il 15 febbraio 2010, disciplina l’associazione della Svizzera ai programmi «Istruzione e formazione per tutto l’arco della vita» e «Gioventù in azione».

A seguito dell’iniziativa popolare «Contro l’immigrazione di massa» del 2014 sono stati sospesi i negoziati sull’associazione della Svizzera al programma Erasmus+ (2014-2020). Da quel momento le istituzioni svizzere possono partecipare ai progetti di riforma e di cooperazione soltanto con lo statuto di Paese terzo. Pur avendo la possibilità di partecipare a molti bandi in qualità di partner di progetto, sono escluse dal coordinamento dei progetti stessi. Dopo una fase transitoria che si è protratta fino al 2017, il Parlamento svizzero ha approvato un finanziamento pluriennale per consentire alla Svizzera di partecipare al programma Erasmus+ in veste di Paese terzo per il periodo 2018-2020 (la cosiddetta «soluzione svizzera»).

Erasmus+ 2021-2027

Erasmus+ 2021-2027 è l’attuale programma di formazione dell’UE. Si iscrive nel solco della precedente generazione di programmi e a livello contenutistico continua a comprendere attività che vanno ben oltre la semplice mobilità. Il suo obiettivo è creare un contesto della formazione paneuropeo attraverso la promozione di tutti i settori educativi, dall’istruzione scolastica alla formazione continua. Si basa su tre azioni chiave:

  • attività di mobilità per singoli e gruppi;
  • progetti di cooperazione per sostenere l’internazionalizzazione delle istituzioni educative;
  • sostegno delle riforme politiche per i decisori.

Il budget complessivo previsto dall’UE per Erasmus+ è di oltre 28 miliardi di euro.

Una rapida associazione della Svizzera a Erasmus+ 2021-2027 resta l’obiettivo dichiarato del Consiglio federale. Tuttavia, l’UE considera la questione dell’associazione della Svizzera alla luce delle relazioni globali tra l’Unione e il nostro Paese. L’11 novembre 2021 l’UE ha informato la Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI) che, a causa delle questioni istituzionali in sospeso, non era ancora disposta ad avviare colloqui in vista di un’associazione della Svizzera a Erasmus+. Di conseguenza, la Svizzera continuerà a essere trattata alla stregua di un Paese terzo non associato. Nel frattempo verrà portata avanti l’attuale soluzione svizzera relativa a Erasmus+ grazie al finanziamento di circa 200 milioni di franchi approvato dal Parlamento per il periodo compreso tra il 2021 e il 2024.

La mobilità internazionale rafforza il ruolo della Svizzera come polo di formazione

Per la Svizzera, la collaborazione nell’ambito di Erasmus+ è strategicamente importante al fine di promuovere ulteriormente la mobilità internazionale e la cooperazione a tutti i livelli formativi. Un’esperienza in un altro Paese, nel quadro di studi o di un periodo di formazione professionale, permette di migliorare le probabilità di inserirsi nel mercato del lavoro. Inoltre, la cooperazione in questo ambito è un investimento per rafforzare il livello di formazione e la competitività della piazza economica svizzera. La Svizzera dispone di un sistema educativo orientato verso l’estero nonché di esperienza nella cooperazione intercantonale e nell’interazione tra lingue e culture differenti. Queste caratteristiche la rendono un partner interessante per l’UE ai fini dello sviluppo di uno spazio formativo paneuropeo. 

Cronologia

2020

  • decreto federale sulla promozione dell’educazione, della ricerca e dell’innovazione negli anni 2021–2024 (26 gennaio)

2017

  • decreto federale sulla promozione della mobilità internazionale in ambito formativo per gli anni 2018–2020 (27 novembre)

2014

  • decisione del Consiglio federale di introdurre una soluzione transitoria svizzera per Erasmus+ (16 aprile)
  • sospensione dei negoziati da parte dell’UE sulla partecipazione della Svizzera a Erasmus+ come Paese aderente al programma (26 febbraio)

2011

  • partecipazione ufficiale della Svizzera a due programmi di formazione dell’UE:
  • «Istruzione e formazione per tutto l’arco della vita» e «Gioventù in azione»

1994

  • partecipazione indiretta della Svizzera a singoli progetti di formazione dell’UE

1992

  • partecipazione diretta della Svizzera a due programmi di formazione dell’UE (Erasmus e Comett)