La Svizzera s'impegna da lungo tempo in Mali e nella regione e segue da vicino l'evoluzione della situazione politica, umanitaria e la sicurezza. La visita della delegazione svizzera è stata l'occasione per vari colloqui ufficiali, in particolare con il primo ministro maliano Diango Cissoko, durante i quali è stato possibile stilare una panoramica delle numerose sfide con cui il Paese è confrontato attualmente e discutere con vari interlocutori il metodo migliore di farvi fronte in modo coordinato.
Yves Rossier e Maya Tissafi hanno anche garantito ai loro interlocutori l'appoggio della Svizzera agli sforzi degli attori regionali e internazionali che accompagnano il processo di dialogo politico in Mali includendo tutti coloro che rinunciano al terrorismo e accettano l'integralità territoriale e la laicità del Paese. Per la Svizzera una soluzione politica e il ripristino del buon governo a favore di tutti i maliani sono inscindibili dalle risposte da dare alla crisi umanitaria e alle carenze di sviluppo.
La delegazione svizzera si è recata anche a Timbuctù dove ha consegnato materiale scolastico e incontrato le autorità locali. La Svizzera contribuirà al restauro dei mausolei distrutti in questa città. Dal colpo di Stato del marzo 2012, la Svizzera ha assicurato la sua cooperazione allo sviluppo a favore della popolazione maliana appoggiando la decentralizzazione, l'accesso ai servizi di base e la creazione di impieghi nel sud del Paese. Attualmente prevede di rafforzare progressivamente il suo intervento nelle regioni del nord e ha deciso di riattivare l'aiuto finanziario settoriale decentralizzato, un meccanismo di trasferimento di fondi che permette alle collettività territoriali di fruire direttamente delle risorse dell'aiuto pubblico. A questo scopo il segretario di Stato Yves Rossier ha firmato a Bamako, in presenza di rappresentanti della Banca mondiale, un impegno per 18 milioni di CHF su un periodo di quattro anni con il Governo maliano. L'accordo mira a sostenere sette comuni urbani, tra cui Mopti e Timbuctù, nel nord del Mali.
Prima di visitare il Mali, la delegazione svizzera si è recata in Burkina Faso dove ha avuto colloqui in particolare con il primo ministro Luc Adolphe Tiao e il ministro degli affari esteri Djibril Yipènè Bassolé. Il segretario di Stato ha assicurato al Burkina Faso, che conduce la mediazione regionale della Comunità economica degli Stati dell'Africa Occidentale (CEDEAO), il sostegno della Svizzera nel processo di dialogo politico, attuato con l'obiettivo di risolvere la crisi in Mali. Va ricordato che la Svizzera è impegnata, su richiesta del Mali, ad appoggiare questa mediazione regionale, consolidata dalla risoluzione 2100 delle Nazioni Unite del 25 aprile 2013, che ha permesso di creare la Missione delle Nazioni Unite di stabilizzazione in Mali (MINUSMA).
In Burkina Faso la delegazione svizzera ha anche visitato vari progetti della DSC, attiva nel Paese da quasi 40 anni negli ambiti del sostegno alla decentralizzazione, dell'educazione di base, della formazione professionale e dello sviluppo rurale.
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