L'obiettivo del vertice è stato quello di condividere le ultime scoperte della ricerca sulla criosfera e sui ghiacciai con gli esperti del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC) e della Piattaforma intergovernativa sulla biodiversità e i servizi ecosistemici (IPBES), nonché con i rappresentanti di governi, di organizzazioni non governative, di popolazioni indigene e del settore privato.
In occasione del vertice, la segretaria di Stato Hirayama ha sottolineato che la Svizzera è molto consapevole delle sfide poste dal cambiamento climatico nelle regioni polari e glaciali. Ha inoltre sottolineato la necessità di cooperazione tra la scienza e la politica per affrontare insieme le sfide del cambiamento climatico.
A margine del vertice, la segretaria di Stato Hirayama e la ministra francese per l'insegnamento superiore e la ricerca, Sylvie Retailleau, hanno firmato un memorandum d'intesa tra lo Swiss Polar Institute (SPI), un istituto di ricerca di importanza nazionale sostenuto dalla Confederazione (art. 15 della legge federale sulla promozione della ricerca e dell'innovazione), e il francese Institut Polaire «Paul-Émile Victor». Questa dichiarazione segna un passo significativo verso il rafforzamento della cooperazione franco-svizzera nel campo della ricerca sulla criosfera e sui ghiacciai.
Il forte impegno della Svizzera per le regioni polari si basa anche sul fatto che il paesaggio svizzero, come quello delle regioni polari, è stato modellato dalle ere glaciali ed è costituito da catene montuose con ghiacciai che continuano a sciogliersi. Da circa 100 anni i ricercatori svizzeri contribuiscono alla ricerca e alla comprensione delle regioni alpine e polari. Al momento stanno studiando proprio questi ecosistemi in Svizzera e all'estero per misurare gli effetti del cambiamento climatico causati dall'uomo.
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