Durante la Guerra fredda sono stati condotti più di 2000 test nucleari, altamente nocivi per la salute, l’ambiente, la sicurezza globale e l’architettura di non proliferazione nucleare. Un bando totale delle esplosioni nucleari ostacola notevolmente lo sviluppo e il perfezionamento di armi nucleari ed è quindi una componente centrale del regime globale di non proliferazione.
Il Trattato sul bando totale degli esperimenti nucleari vuole imporre il divieto assoluto delle esplosioni nucleari di ogni tipo, in particolare i test con armi nucleari, creando una rete di vigilanza mondiale che ne controlli il rispetto. La rete di monitoraggio esistente (International Monitoring System) comprende più di 300 stazioni di rilevamento in grado di rilevare con la massima precisione in tutto il mondo anche esplosioni di minima intensità nell’atmosfera, sott’acqua, sulla terra e nel sottosuolo. Il sistema è stato in grado di rilevare diversi test nucleari effettuati dalla Corea del Nord, rivelandosi quindi molto efficace. La stazione per il rilevamento sismico che si trova a Davos fa parte del sistema internazionale di monitoraggio.
I negoziati relativi al Trattato hanno permesso di introdurre una norma internazionalmente riconosciuta contro l’esecuzione di test nucleari. Dal 1998 tutti gli Stati, tranne la Corea del Nord, rispettano una moratoria in questo senso. Il Trattato non entrerà però in vigore fino a quando non sarà ratificato da alcuni Paesi in possesso di tecnologie nucleari cruciali. La Svizzera sollecita regolarmente proprio questi Stati a ratificarlo per permetterne una rapida entrata in vigore.
Fino ad allora, i compiti della prevista Organizzazione del trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari (Comprehensive Nuclear-Test-Ban Treaty Organization, CTBTO) sono delegati a un segretariato tecnico provvisorio con sede a Vienna.
Organizzazione del trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari, CTBTO (en)