All’estero sì, ma con responsabilità
Siete cittadini e cittadine svizzeri, vi trovate all’estero e non potete tornare in Svizzera perché avete contratto il coronavirus o avete avuto un incidente? Se avete preparato bene il vostro soggiorno, reagire agli imprevisti è più semplice. La responsabilità individuale è la premessa a un viaggio riuscito. I consigli e le raccomandazioni del DFAE sui passi da compiere prima di recarsi in altri Paesi.
L’app Travel Admin si può scaricare gratuitamente da Android e AppStore. © DFAE
Viaggi e coronavirus
Il DFAE ha stilato un elenco di domande e risposte più frequenti sul tema “viaggi”. L'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) fornisce informazioni sull'ingresso in Svizzera e sugli aspetti da considerare prima, durante e dopo un viaggio all’estero. È richiesto di informarsi e di rispettare le disposizioni in vigore in Svizzera e nei Paesi di destinazione. Si consiglia di consultare anche la pagina Focus Coronavirus prima della partenza.
Il nostro pianeta conta 510,1 milioni di km². Sottratta la superficie totale della Svizzera di 41’291km2, rimangono all’incirca 509,9 milioni di km² di Terra da esplorare. Non c’è da stupirsi che secondo quanto rilevato dall’Ufficio federale di statistica nel 2020 – nonostante la pandemia di COVID-19 – quasi la metà dei viaggi con pernottamenti di cittadini e cittadine svizzeri sia avvenuto verso una meta estera. In questo contesto marcato da una forte mobilità, la Direzione consolare (DC) del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) invita ogni persona che si mette in viaggio alla responsabilità individuale.
Una buona preparazione è infatti importante sia per un fine settimana a Parigi o Roma, che per un trekking nella giungla equatoriale o per la partecipazione a un festival culturale a Tokyo. La Legge sugli Svizzeri all'estero stabilisce espressamente che ogni persona è responsabile della preparazione e della realizzazione di un soggiorno o dello svolgimento di un’attività all'estero. Il DFAE assiste tuttavia i viaggiatori e le viaggiatrici in questi compiti, fornendo informazioni aggiornate e mettendo a disposizione la Helpline DFAE come punto di contatto per le domande. In questo senso il Consiglio federale e l’Amministrazione federale comunicano in modo trasparente i passi da seguire, anche durante la trasferta. Oltre a erogare servizi in ambito consolare, su incarico della Confederazione la DC informa infatti le svizzere e gli svizzeri all’estero sui loro diritti e doveri.
Un trinomio vincente: mobilità, sicurezza e responsabilità individuale
La Confederazione fornisce assistenza in caso di emergenza all'estero nell'ambito della protezione consolare. Questa assistenza entra tuttavia in vigore unicamente se le persone coinvolte hanno fatto tutto il possibile per risolvere autonomamente la situazione, sia dal punto di vista organizzativo che finanziario (principio di sussidiarietà). Inoltre, non sussiste un diritto legale alla protezione consolare. In poche parole: il possesso di un passaporto svizzero non dà automaticamente diritto a ricevere questa assistenza. Per evitare spiacevoli sorprese, assicuratevi di portare a termine i tre passi seguenti, sia che si tratti di una breve o lunga durata, di una destinazione limitrofa o lontana e di un Paese stabile o a rischio.
- Consultare i consigli di viaggio del DFAE, che si concentrano sulle informazioni relative alla sicurezza nei settori della politica e della criminalità. I consigli di viaggio contengono una valutazione dei rischi e raccomandano alcune misure precauzionali. Con l'abbonamento gratuito via e-mail ai consigli di viaggio, si può rimanere sempre aggiornati su eventuali modifiche.
- Scaricare l’App Travel Admin, gratuita, che fornisce un supporto ottimale nella preparazione di un viaggio, nonché informazioni e servizi utili per le persone in movimento. Grazie alla registrazione del proprio viaggio nell’App, il DFAE può fornire informazioni mirate alle cittadine e ai cittadini svizzeri in questione e, all’occorrenza, può contattarli in caso di grave crisi all’estero.
- Integrare altre fonti d’informazione: i media internazionali e locali riferiscono sull’attualità quotidiana, così come gli uffici del turismo o gli hotel in loco. Il personale medico e i centri di vaccinazione informano in merito al diffondersi di malattie e alle possibili misure di protezione.
Alcuni numeri dalla Direzione consolare
633 è il numero totale di fascicoli aperti dalla Protezione consolare del DFAE nel 2021. Tra questi si conta ad esempio l’assistenza in 118 casi di detenzione, e 41 incidenti.
Assistenza sociale alle cittadine e i cittadini svizzeri all’estero
La Confederazione non si limita ad assistere le viaggiatrici e i viaggiatori svizzeri che si trovano in casi di emergenza all'estero. A determinate condizioni, può prendere a carico i cittadini e le cittadine svizzeri all'estero minacciati di indigenza attraverso un’assistenza sociale. Come la protezione consolare, questo tipo di assistenza può essere fornito unicamente in via sussidiaria: in linea di principio, solo se la persona interessata non è in grado di mantenersi con le proprie forze o con l'aiuto di privati o dello Stato. Dopo un aumento del 20% tra il 2019 e il 2020, l’anno scorso la statistica dell’assistenza sociale agli svizzeri e alle svizzere nel mondo è invece tornata ai livelli prima della pandemia di COVID-19 con una diminuzione del 16%, ossia da 460 casi (2020) a 387 casi (2021). A questa tendenza hanno contribuito soprattutto gli interventi all’estero: nel 2021 ne sono stati registrati 79 in meno che nel 2020, di cui poco meno della metà relativi al COVID-19. Al contrario, i prestiti d’emergenza sono aumentati nel 2021 (+56%). A questi dati si aggiungono inoltre le domande d’informazione che non hanno dato adito a fascicoli, relativamente stabili con 167 registrazioni nel 2020 e 154 registrazioni lo scorso anno, per una spesa complessiva di CHF 1,1 milioni nel 2021.
Non fate come loro!
La poetessa canadese Anne Carson ha scritto che l’unica regola di un viaggio è non tornare come si è partiti. Ma se tornare non fosse possibile? Non lo è stato ad esempio per il Signor D., 24 anni e cittadino svizzero in viaggio in Brasile con la sua compagna S. In Sudamerica vivono le esperienze più disparate: si bagnano sotto le cascate Iguazu, fanno escursioni nella giungla amazzonica e prendono il sole sulla spiaggia di Ipanema. Esauriscono i soldi e si rivolgono all’Ambasciata svizzera in loco chiedendo però che unicamente il padre di S. sia contattato. Il genitore invia risorse finanziarie sufficienti per l’acquisto di cibo, ma non può permettersi i biglietti aerei per il rientro. D. e S. si trovano inoltre nel Paese senza visto e dovranno rispondere di una multa. Per far fronte a questa emergenza, la rappresentanza ha concesso un prestito d’urgenza, rimborsabile, in grado di coprire il costo del trasferimento aereo.
In un altro continente, il proprietario d’alloggio del Signor P. contatta l’Ambasciata di Svizzera nelle Filippine e la informa che il suo affittuario è in cattive condizioni di salute e non ha pagato l'affitto. La rappresentanza contatta P. e varie indagini rivelano che il cittadino svizzero si trova illegalmente nel Paese da oltre quattro anni. Ora ha urgente bisogno di cure ospedaliere. Tuttavia, P. ha esaurito i propri mezzi finanziari nelle Filippine, non riceve né una rendita AVS né una rendita AI e non è coperto da un'assicurazione sanitaria che possa garantire per la sua ammissione in ospedale. La DC cerca informazioni e parenti di P. in Svizzera: l’impegno è notevole tra comparizioni e interventi presso le autorità di immigrazione, l'ospedale, il proprietario dell’alloggio, ecc. Alla fine la DC trova un conto bancario su cui la madre quasi novantenne di P. ha una procura. Oltre alle spese ospedaliere, questo fondo è utilizzato per saldare la multa per i quattro anni di soggiorno illegale e per acquistare un biglietto di ritorno.
Test: valigia in mano e App in tasca, ma siete davvero pronti a partire?
D., S. e P. sono stati irresponsabili, ma senza l’intervento della DC le loro avventure avrebbero potuto avere una fine ancor meno lieta. Non fate come loro e in vista delle vacanze estive di quest’anno, testate se siete pronti a partire rispondendo a queste domande.