Lavorare nei Paesi di tutto il mondo comporta per le incaricate e gli incaricati di programma della CI sfide entusiasmanti, che tuttavia possono rivelarsi un vero e proprio ostacolo per il contesto familiare delle persone trasferibili. Il lavoro quotidiano richiede un impegno personale che si protrae ben oltre i normali orari di ufficio. Le lunghe e complesse trattative, i ricorrenti obblighi di rappresentanza o gli interventi ascrivibili a un nuovo contesto politico obbligano le collaboratrici e i collaboratori a gestire il tempo libero e la vita familiare in maniera molto flessibile. Viene ad aggiungersi l’obbligo di trasferimento, in base al quale ogni quattro anni le incaricate e gli incaricati di programma della CI, e le rispettive famiglie, devono lasciare l’ambiente nel quale si sono appena adattati e trasferirsi in un altro Paese, spesso sconosciuto, ricominciando tutto da zero. Si vedono confrontati con sfide come:
- il fatto di vivere in Paesi con difficili condizioni di sicurezza;
- la carente assistenza sanitaria;
- la separazione da famiglia e amici;
- il cambiamento di scuola per i figli;
- la vita in condizioni climatiche estreme.
Naturalmente, malgrado le difficoltà, conciliare vita professionale e vita privata è possibile. È però indispensabile coinvolgere sin dall’inizio la/il partner nel proprio progetto professionale, discutere a fondo delle future sfide e prendere insieme una decisione riguardo a questo nuovo stile di vita.