OSCE: il DFAE rinuncia a una nuova candidatura per il posto di segretario generale
Il processo di invio di candidature all’OSCE per la nomina del segretario generale e dei tre capi delle istituzioni si è concluso a mezzanotte del 18 settembre 2020. Il DFAE, d’intesa con l’ambasciatore Thomas Greminger, ha deciso di non presentare una nuova candidatura per facilitare il raggiungimento di un consenso in seno all’organizzazione che sta attraversando una crisi istituzionale.
L’OSCE attua misure volte a ridurre le tensioni nelle zone di conflitto e a promuovere la pace, la stabilità e la sicurezza. Un esempio è la missione di osservazione nell’Est dell’Ucraina. © DFAE
La procedura di selezione che sta per iniziare si fonda sul principio del consenso tra gli Stati membri dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE). A guidarla saranno i criteri di competenza, ripartizione geografica e parità di genere.
Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) si è impegnato a fondo e a tutti i livelli per una nuova candidatura dell’ambasciatore Thomas Greminger al posto di segretario generale dell’OSCE. Da diverse settimane hanno avuto luogo numerosi colloqui e procedure a vari livelli. Il consigliere federale Cassis, per esempio, ha partecipato a una serie di incontri con i suoi omologhi.
Sulla base delle risposte ottenute e delle informazioni disponibili, il DFAE ha effettuato un’analisi della situazione. Vari Paesi hanno espresso la volontà di partire da nuove basi e, quindi, di vedere nuovi nomi nella composizione della rosa dei candidati.
Il DFAE, d’accordo con l’ambasciatore Greminger, ha deciso di non presentare una nuova candidatura per agevolare il raggiungimento di un’intesa. In questo modo la Svizzera porta avanti il proprio impegno per risolvere la crisi istituzionale interna all’OSCE mettendo al primo posto il bene dell’organizzazione. È necessario che venga raggiunta rapidamente una soluzione istituzionale per continuare a garantire la stabilità dell’OSCE e l’efficacia delle sue attività.
Il bilancio positivo del lavoro svolto da Thomas Greminger nei tre anni a capo dell’organizzazione è ampiamente riconosciuto. L’ambasciatore ha in particolare contribuito a sviluppare e rafforzare i partenariati con altre organizzazioni internazionali, ha curato una cultura del dialogo finalizzata al raggiungimento di risultati concreti e ha avviato riforme per fare in modo che l’organizzazione sappia rispondere meglio alle esigenze attuali. La sua leadership è stata molto importante anche nella gestione della crisi legata alla COVID-19.