La Svizzera sostiene la risposta rapida del Gruppo Banca Mondiale alla crisi COVID-19
Il 24 aprile è la Giornata internazionale del multilateralismo. L’ONU coglie questa occasione per sottolineare che è necessaria un’azione congiunta per raggiungere gli obiettivi dello sviluppo sostenibile e creare un mondo più sicuro e più equo. La Svizzera è strettamente legata al contesto internazionale e, con la città di Ginevra, offre una piattaforma per il lavoro multilaterale. Anche nella lotta contro il COVID-19 è impegnata a livello multilaterale, per esempio in seno alla Banca Mondiale.
Una madre in Afghanistan riceve assistenza medica per suo figlio. La Banca mondiale e i suoi membri, tra cui la Svizzera, sostengono il sistema sanitario in Afghanistan e in altri Paesi. © Banca mondiale
La pandemia di coronavirus rappresenta una sfida complessa per tutti i Paesi, ma è soprattutto in quelli a reddito medio o basso che le ripercussioni economiche e sociali possono essere particolarmente drammatiche. I loro sistemi sanitari e le loro economie sono estremamente vulnerabili e c’è il rischio di vanificare tutti i progressi ottenuti nel corso di decenni. Di conseguenza, questi Paesi hanno bisogno di risorse finanziarie e di know-how in tempi brevi, perché solo in questo modo è possibile arginare la diffusione della pandemia, offrire sostegno alle strutture ospedaliere e, durante questa fase di stagnazione economica, prevenire il rischio di far sprofondare nella povertà e nella fame milioni di persone in tutto il mondo, che vivono appena la di sopra della soglia di povertà grazie a piccoli lavori giornalieri.
La Svizzera offre aiuto anche come membro del Gruppo Banca Mondiale
In occasione del vertice di primavera, tenutosi a metà aprile 2020, la Banca Mondiale ha deciso che, a breve termine, l’obiettivo è di contenere le conseguenze della pandemia e, a lungo termine, di aiutare i Paesi più deboli a stabilizzare le loro economie e a ridurre la loro vulnerabilità di fronte alle crisi. La Svizzera chiede alla Banca Mondiale interventi mirati e durevoli che possano essere realizzati in stretta collaborazione con organizzazioni partner. L’Agenda 2030 e l’Accordo di Parigi sul clima devono restare il quadro di riferimento internazionale per uno sviluppo sostenibile globale anche durante la gestione della crisi del COVID-19.
Grazie al fondo dell’Associazione internazionale per lo sviluppo (International Development Association, IDA), il Gruppo Banca Mondiale, il più grande istituto di finanziamento e di trasferimento di conoscenze nei Paesi in via di sviluppo, riesce a offrire un sostegno rapido ai Paesi più poveri ma anche a quelli in transizione e in via di sviluppo più avanzati. In qualità di membro del consiglio esecutivo e importante donatore dell’IDA, la Svizzera può esprimersi sulla destinazione di questi aiuti di emergenza.
Prestiti a tassi agevolati
È possibile fornire aiuto rapidamente perché i Paesi a basso reddito come, per esempio, il Kirghizistan, l’Etiopia o l’Afghanistan ricevono in breve tempo risorse finanziarie attraverso prestiti o sovvenzioni a tassi molto bassi o addirittura a tasso zero. Ciò consente loro di coprire gli alti costi nel sistema sanitario. Assistere le aziende è invece compito del settore privato della Banca Mondiale, ovvero la Società finanziaria internazionale (International Finance Corporation, IFC), che mette a disposizione delle banche locali liquidità per finanziare crediti di emergenza destinati alle PMI, così come succede in Svizzera.
Questo aiuto immediato è possibile grazie alla Svizzera e agli altri Stati membri: i loro contributi di base e i loro apporti di capitale sono le fondamenta su cui poggiano le capacità finanziarie della Banca Mondiale. Inoltre, il Gruppo Banca Mondiale può contare sul know-how di esperti qualificati nel settore economico e in quello sanitario e di specialisti in numerosi altri ambiti chiave che, assieme ai Paesi coinvolti, possono dar vita a piani di emergenza. Per i prossimi 15 mesi saranno quasi 160 i miliardi di dollari messi a disposizione dei Paesi a reddito medio o basso dal Gruppo Banca Mondiale; un primo pacchetto di aiuti d’emergenza di 14 miliardi di dollari è già stato stanziato.
Creare strutture durature
La Cooperazione globale della DSC e della SECO aiuta la Banca Mondiale a intervenire in modo rapido e proattivo. La Svizzera sostiene soprattutto i progetti che vengono avviati attualmente e che mirano a creare strutture durature e ad affrontare i problemi alla radice (sistemi sanitari deboli, istituzioni e buongoverno, indebitamento, povertà). La Svizzera è un membro molto apprezzato del consiglio esecutivo della Banca Mondiale e fa confluire le proprie conoscenze in materia di sanità pubblica nei progetti di quest’organizzazione. Grazie alle sue rappresentanze all’estero, il nostro Paese dispone di informazioni approfondite sulla situazione sul posto ed è in grado di fornire ai responsabili a Washington un riscontro diretto sulle necessità della popolazione locale e sullo stato di attuazione dei progetti. Inoltre, nella fase di pianificazione e di attuazione dei progetti, la Svizzera insiste su uno stretto coordinamento tra l’Organizzazione mondiale della sanità e le altre organizzazioni di sviluppo affinché si evitino sovrapposizioni e il sostegno internazionale possa essere complementare e avere la massima efficacia.
Nell’interesse della Svizzera
Contenere la pandemia di COVID-19 e i suoi effetti socioeconomici nei Paesi a medio o masso reddito non è solamente un imperativo di solidarietà, bensì anche una misura nell’interesse della Svizzera. In un mondo interconnesso, il rischio di epidemie di virus ricorrenti a causa di sistemi sanitari sovraccarichi è un problema globale; le crisi economiche possono inasprire tensioni sociali, che possono ripercuotersi rapidamente anche sulla Svizzera.
Prevenzione e resistenza
Soprattutto in contesti fragili, dove la povertà estrema è sempre più concentrata, una risposta completa e rapida serve gli interessi della Svizzera. Infatti, le crisi che si verificano in queste regioni hanno conseguenze di vasta portata che, in ultima analisi, possono coinvolgere anche il nostro Paese. Per questa ragione la Svizzera, nella sua collaborazione con la Banca Mondiale, insiste particolarmente sulla prevenzione delle crisi, sulla resilienza e sui contesti fragili. La realizzazione di strutture efficienti, una riduzione mirata delle cause di conflitto e lo sviluppo del settore privato per creare prospettive a livello locale sono tra i principali obiettivi comuni, che rimangono molto importanti anche nella gestione della crisi del COVID-19 e delle sue conseguenze. L’attuale situazione straordinaria rivela anche che perfino i Paesi a reddito medio sono colpiti duramente da questi eventi estremi, perché non devono solo lottare contro le ripercussioni a breve termine, ma anche rendere più saldi i propri sistemi nazionali e le relazioni internazionali. Anche questo rientra nell’interesse della Svizzera.
Il Gruppo Banca Mondiale
Il Gruppo Banca Mondiale è la principale istituzione che si occupa di finanziamento e trasmissione del sapere nei Paesi in via di sviluppo. Nel quadro dell’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile, offre il suo contributo per ridurre la povertà estrema, allo scopo di portare al 3 per cento la quota di popolazione mondiale che vive con meno di 1,90 dollari al giorno. Inoltre, il Gruppo Banca Mondiale promuove la prosperità comune, puntando anche a sostenere l’aumento di guadagno del 40 per cento della popolazione nella fascia di reddito più bassa in ogni Paese.
Il Gruppo Banca Mondiale è composto dalla Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo, dall’Associazione internazionale per lo sviluppo, dalla Società finanziaria internazionale, dall’Agenzia multilaterale di garanzia degli investimenti e dal Centro internazionale per la risoluzione delle controversie relative agli investimenti. Le cinque istituzioni si battono per ridurre la povertà promuovendo la prosperità comune e lo sviluppo sostenibile.
L’Associazione internazionale per lo sviluppo (IDA) aiuta i 77 Paesi più poveri del mondo a lottare contro la povertà estrema e a creare condizioni di benessere duraturo per tutti. Sostiene progetti nel campo della salute e della formazione, dei cambiamenti climatici, delle infrastrutture, dell’agricoltura e dello sviluppo economico e istituzionale, fornendo consulenza ai governi su questi temi. Per finanziare i programmi, l’IDA concede prestiti e sovvenzioni, contribuendo in modo significativo alla riduzione del debito.
La Svizzera è membro del Gruppo Banca Mondiale dal 1992 e versa contributi all’IDA dagli anni 1960.
Link
- Articolo SECO «Entwicklungsländer widerstandsfähiger machen» (Aumentare la resistenza dei Paesi in via di sviluppo; disponibile in tedesco, francese e inglese) - La Svizzera nel Gruppo Banca Mondiale
- La Svizzera e l’Associazione internazionale per lo sviluppo (IDA) della Banca Mondiale
- Gruppo Banca mondiale: la Svizzera ha un nuovo rappresentante
- L’impegno della Svizzera a favore di un sistema multilaterale solido
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