Berna, Comunicato stampa, 30.09.2009

Per dare una spinta decisiva alla riforma della Corte europea dei diritti dell’uomo, la Svizzera organizzerà una conferenza ministeriale a Interlaken il 18 e 19 febbraio 2010. Questa manifestazione costituirà uno dei momenti culminanti della presidenza svizzera del Consiglio d’Europa che inizierà nel novembre 2009. Con questa decisione, il Consiglio federale rafforza il tradizionale impegno della Svizzera per la protezione dei diritti umani.

La delegazione svizzera alla conferenza ministeriale sarà diretta dalla consigliera federale Micheline Calmy-Rey, capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), e dalla consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf, capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP). L’obiettivo della Svizzera è una dichiarazione comune dei 47 Stati membri del Consiglio d’Europa che rafforzi il loro impegno a favore dei diritti tutelati dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU), individuando degli strumenti efficaci per la loro protezione. Inoltre, gli Stati membri sono chiamati a sostenere la Corte europea dei diritti dell’uomo nei suoi sforzi tesi ad aumentare in tempi brevi la sua efficienza nell’ambito delle disposizioni in vigore. Infine, la conferenza ministeriale è volta ad accelerare e concretizzare la riforma strutturale della Corte europea a medio e lungo termine. 

Da anni la Svizzera si impegna per garantire a lungo termine l’efficacia della Corte europea dei diritti dell’uomo. Il 18 novembre 2009 assumerà la presidenza semestrale del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa. Approfitterà del semestre presidenziale per ottenere miglioramenti nei tre settori centrali dei diritti fondamentali, dello Stato di diritto e della democrazia. Di conseguenza, ha accolto l’invito del Presidente della Corte europea dei diritti dell’uomo di organizzare una conferenza politica di grande portata per dare una spinta decisiva alla riforma della Corte.

La Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo è continuamente confrontata con una mole eccessiva di lavoro. Nonostante gli sforzi profusi per semplificare i processi interni, da diversi anni vengono presentati più ricorsi di quanti i 47 giudici della Corte riescano ad evadere. Al momento sono pendenti oltre 100 000 ricorsi. Gli Stati membri del Consiglio d’Europa concordano sulla necessità di avviare una riforma sostanziale, ma finora non è stato possibile ottenere risultati decisivi in tal senso. L’obiettivo della conferenza di Interlaken è quindi di porre le basi politiche per un processo che consentirà alla Corte di concentrarsi maggiormente sui suoi compiti essenziali. Per questo è necessario l’impegno degli Stati membri del Consiglio d’Europa e della Corte stessa.   

Per ulteriori informazioni:

Consiglio d’Europa, Conferenza ministeriale: Ambasciatore Paul Seger, Direttore della Direzione del diritto internazionale pubblico (DFAE), tel. +41 31 322 30 61

Consiglio d’Europa, Corte europea dei diritti dell’uomo: Adrian Scheidegger, Ufficio federale di giustizia (DFGP), tel. +41 31 322 47 90


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Ultima modifica 19.07.2023

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