Comunicato stampa, 09.10.2023

Di fronte alla situazione molto instabile che si è venuta a creare in Medio Oriente la Svizzera deve essere in grado di agire rapidamente e in maniera coordinata. Due giorni dopo l’inizio degli attacchi di Hamas contro Israele, il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha deciso di creare una task force per seguire meglio l’evolversi della situazione e prendere le decisioni necessarie.

Il consigliere federale Ignazio Cassis ha incontrato oggi l’ambasciatrice di Israele e il rappresentante dell’Autorità palestinese in Svizzera per farsi un’idea precisa della situazione. La Centrale del DFAE a Berna si tiene inoltre in costante contatto con le sue rappresentanze a Tel Aviv e a Ramallah. Di fronte a questa situazione molto instabile la Svizzera deve essere in grado di agire rapidamente e in maniera coordinata. A tale scopo, il consigliere federale Cassis ha deciso di istituire una task force per effettuare analisi approfondite e prendere le decisioni necessarie.

Guidata dall’ambasciatrice Maya Tissafi, capo della Divisione Medio Oriente e Nord Africa (MENA) del DFAE, la task force è composta da specialiste e specialisti di questioni giuridiche, consolari, umanitarie, di sicurezza, di gestione delle crisi e di comunicazione.

Atti terroristici immediatamente condannati dalla Svizzera
Dall’inizio delle violenze, sabato 7 ottobre, la Svizzera ha condannato gli scioccanti attacchi di Hamas contro Israele dalla striscia di Gaza e ha fatto appello all’immediata liberazione delle persone prese in ostaggio.

La Svizzera chiede che si ponga fine senza indugio alle violenze e ricorda che la popolazione civile deve essere protetta e che il diritto internazionale pubblico deve sempre essere rispettato. Ha inoltre ribadito la propria posizione durante la consultazione a porte chiuse del Consiglio di sicurezza sulla situazione in Medio Oriente che si è tenuta domenica sera.

Sostegno del DFAE alle cittadine e ai cittadini svizzeri sul posto
L’ambasciata di Svizzera a Tel Aviv e l’ufficio di rappresentanza a Ramallah continuano a essere operativi, in particolare per fornire il miglior supporto possibile alle cittadine e ai cittadini svizzeri sul posto. Attualmente sono circa 28 000 le persone con passaporto svizzero ufficialmente registrate, insieme alle famiglie, in Israele e nel Territorio palestinese occupato (TPO). Circa 430 di queste persone che hanno legami con la Svizzera sono registrate nell’applicazione Travel Admin.

Chi desidera lasciare il Paese deve cercare autonomamente un collegamento aereo o altre possibilità. Il DFAE informa tutti gli interessati in merito a eventuali evacuazioni organizzate da altri Stati di cui potrebbero approfittare. Per ulteriore assistenza in caso di emergenza, le Svizzere e gli Svizzeri possono rivolgersi all’Ambasciata a Tel Aviv o all’Helpline del DFAE a Berna (24 ore su 24, per telefono ai numeri +41 800 24 7 365 / 0 800 24 7 365, o per e-mail all’indirizzo helpline@eda.admin.ch). I Consigli di viaggio pubblicati sul sito Internet del DFAE riflettono la valutazione attuale della situazione e vengono continuamente aggiornati.

Al momento il DFAE non dispone di alcuna informazione riguardante vittime svizzere o cittadine e cittadini svizzeri rapiti. Il suo personale a Tel Aviv e a Ramallah è al sicuro e sta bene, nella misura del possibile date le circostanze.

Soluzione dei due Stati per una pace duratura
La Svizzera è pronta a fornire sostegno diplomatico alle parti e agli Stati della regione per lavorare a una de-escalation. Resta convinta che solo la soluzione dei due Stati, negoziata dalle due parti e conforme al diritto internazionale, possa portare a una pace duratura tra Israeliani e Palestinesi.


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Ultima modifica 19.07.2023

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