Comunicato stampa, 18.12.2023

Prosegue il conflitto causato dall’aggressione militare della Russia contro l’Ucraina. In tale contesto si sospetta la commissione di crimini di guerra e di gravi violazioni del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani. La Corte penale internazionale, incaricata di svolgere indagini sulla situazione, si avvale del sostegno dei Paesi contraenti dello Statuto di Roma per raccogliere le prove in Ucraina. La Svizzera ha aderito alla richiesta di assistenza della Corte penale internazionale e di invio di specialisti.

Sono passati quasi tre anni dall’inizio del conflitto causato dall’aggressione militare della Russia contro l’Ucraina. Le ostilità, gli attacchi e l’occupazione in corso sono accompagnati da un numero crescente di rapporti credibili sui crimini internazionali commessi in diverse località ucraine. La Svizzera è profondamente preoccupata per la situazione e condanna con fermezza tutte le violazioni del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani. I crimini presunti devono fare l’oggetto di indagini approfondite e, laddove la loro commissione è confermata, occorre perseguire i responsabili. Per questo motivo, nel marzo 2022 la Svizzera, con il sostegno di altri 42 Paesi, ha deferito la situazione in Ucraina alla Corte penale internazionale (CPI) affinché il Procuratore potesse avviare le indagini.

In qualità di organo indipendente e imparziale, la CPI indaga, persegue e decide, nel quadro della sua giurisdizione, su gravi crimini contro il diritto internazionale quali genocidio, crimini contro l’umanità, crimini di guerra e crimine di aggressione. Procede tenendo conto di tutte le accuse credibili relative a crimini di portata internazionale che rientrano nella sua giurisdizione, a prescindere da chi o quale parte li abbia presumibilmente commessi. Nei limiti della sua giurisdizione, la CPI può perseguire solo persone fisiche. In linea con i suoi valori fondamentali e i suoi obiettivi di politica estera, la Svizzera sostiene la CPI nella lotta contro l’impunità per i crimini più gravi.

Nell’esecuzione del suo mandato, la CPI si avvale del sostegno dei Paesi contraenti dello Statuto di Roma, anche nel quadro delle indagini in Ucraina: nel dicembre 2022 l’Ufficio del Procuratore si è infatti rivolto alla Svizzera chiedendo sostegno e l’invio di esperti forensi. La richiesta è stata valutata e approvata dalle autorità federali competenti del Dipartimento federale degli affari esteri e del Dipartimento federale di giustizia e polizia. Le attività degli esperti in Ucraina contribuiranno, in conformità con il mandato imparziale della CPI, a indagare sui presunti crimini, a prescindere da chi possa averli commessi. Lo scopo dell’invio è di fornire alla CPI informazioni e prove da utilizzare in giudizio. Il Procuratore procede a una valutazione indipendente e imparziale di tali indicazioni oggetto delle indagini.

Nella scorsa settimana, l’invio di singoli esperti a sostegno delle indagini della CPI in Ucraina è terminato con successo. Il comando operativo della CPI ha fornito assistenza da fedpol collaborando a stretto contatto con altre autorità federali e cantonali. Gli esperti erano stati reclutati sotto la direzione del Disaster Victim Identification Team Svizzera.


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Ultima modifica 19.07.2023

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