La Confederazione al centro di un’iniziativa per un accesso universale all’intelligenza artificiale

Rispondere alle sfide a livello globale grazie a sistemi di intelligenza artificiale trasparenti e accessibili a tutti: è questo è l’obiettivo di un’iniziativa lanciata recentemente dal DFAE e dai Politecnici federali svizzeri, in collaborazione con diversi partner internazionali. Scopriamola più da vicino.

06.02.2024
Il segretario di Stato del DFAE Alexandre Fasel e Christian Wolfrum, vicepresidente del Politecnico federale di Zurigo durante la conferenza stampa di lancio dell'iniziativa ICAIN al WEF di Davos.

Alexandre Fasel, segretario di Stato del DFAE, e Christian Wolfrum, vicepresidente dell’ETH per la ricerca, hanno lanciato l’iniziativa ICAIN durante il WEF a Davos. © WEF

No, questo articolo non è stato scritto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale. Ma non è certo un segreto: che sia al lavoro, a casa o nel tempo libero, l’intelligenza artificiale (IA) ha un notevole impatto sulla vita di tutti i giorni. Questa tecnologia chiave sta rivoluzionando il modo in cui funziona la nostra società e nemmeno il mondo dell’economia e della politica sono immuni da tali cambiamenti. La Confederazione si impegna in questo settore, che ha un potenziale enorme, in particolar modo per affrontare sfide globali come i cambiamenti climatici, le pandemie e le disuguaglianze. L’esempio più recente è quello dell’iniziativa lanciata dal Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) e dai Politecnici federali di Zurigo e di Losanna, in collaborazione con partner internazionali, nel quadro del Forum economico mondiale (WEF) di Davos. Il suo nome? «International Computation and AI Network of Excellence» (ICAIN).

Un’iniziativa svizzera, dunque, voluta in particolare della Divisione Digitalizzazione del DFAE e che evidenzia il ruolo di spicco del nostro Paese nella ricerca sull’IA, come anche l’importanza della Ginevra internazionale nelle questioni legate all’IA quale bene comune. «Ma ICAIN è sin dall’inizio anche un progetto internazionale», precisa Alexandre Fasel, segretario di Stato del DFAE.

Ridurre il divario digitale

Lo scopo è sviluppare tecnologie basate sull’IA che siano universalmente accessibili, utili per l’umanità e il pianeta, e che contribuiscano così al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e alla riduzione delle disuguaglianze a livello mondiale. «Attualmente non tutti i Paesi hanno accesso in egual misura alle risorse necessarie per avviare progetti di IA. Se questa situazione non cambierà, il divario digitale continuerà a crescere e con esso le disuguaglianze», sottolinea Alexandre Fasel.

Con gli obiettivi che si è posta, ICAIN intende invertire questa tendenza. E per farlo può contare sul know-how delle migliori ricercatrici e dei migliori ricercatori nel campo dell’IA in Europa e in Africa, oltre che su due dei più moderni e potenti supercomputer del mondo. «È questo che rende l’iniziativa ICAIN speciale. Senza l’accesso a simili risorse, le ricercatrici e i ricercatori, in particolare nei Paesi in via di sviluppo, sono fortemente svantaggiati. Grazie a ICAIN riduciamo questo scarto», prosegue il segretario di Stato del DFAE.

Per un’IA trasparente

Agendo al crocevia tra il settore pubblico e quello privato, il mondo accademico e la società civile, ICAIN ha per esempio lanciato tre progetti pilota in collaborazione con Data Science Africa. Questa organizzazione panafricana, che mette in rete le scienziate e gli scienziati dei dati di tutto il continente e offre loro corsi di formazione, mira in particolare a usare l’IA per aumentare la resilienza dell’agricoltura di fronte alle conseguenze negative dei cambiamenti climatici. «I problemi globali richiedono soluzioni globali. Inoltre, i Paesi africani sono alle prese con sfide che sempre più spesso toccano anche noi, come dimostra l’impatto dei cambiamenti climatici sull’agricoltura. Pertanto, le soluzioni sviluppate in Africa per rendere l’agricoltura più resistente al clima possono, all’occorrenza, aiutare gli agricoltori di altre regioni», spiega il professor Christian Wolfrum, vicepresidente del Politecnico federale di Zurigo.

Katarina Frey, della Divisione Digitalizzazione del DFAE, siede attorno a un tavolo con alcune persone in occasione del lancio dell'iniziativa ICAIN al WEF di Davos.
La Divisione Digitalizzazione del DFAE ha partecipato attivamente al lancio dell’iniziativa ICAIN, che ha avuto luogo al WEF di Davos. © DFAE, Presenza Svizzera

In un’ottica di accessibilità e inclusione, ICAIN sosterrà anche progetti di IA basata sulla trasparenza e sull’open source. «Tutti devono poter capire come e con quali dati sono stati addestrati i modelli di IA e in che modo hanno generato i risultati forniti», aggiunge il professor Wolfrum.

Diversi nuovi progetti pilota in vista

Attualmente in fase di incubazione, nel corso del 2024 l’iniziativa metterà a punto i criteri di selezione dei progetti e le questioni legate alla governance. Verranno inoltre avviati diversi nuovi progetti pilota, tra cui uno dedicato alla «Weather Data Quality Assurance» che sfrutterà l’IA per garantire la qualità dei dati meteorologici. Questi ultimi sono essenziali nei processi decisionali, soprattutto nel settore dell’agricoltura, e assicurano una maggiore resilienza di fronte agli effetti negativi dei cambiamenti climatici. 

Una politica estera digitale coerente

La Divisione Digitalizzazione del DFAE coordina l’attuazione della Strategia di politica estera digitale 2021–2024 del Consiglio federale e rappresenta in modo coerente gli interessi della Svizzera nello spazio digitale. Le sue priorità includono il rafforzamento della Ginevra internazionale, in particolare nel suo ruolo di centro della governance digitale, e il contributo della Svizzera alla ricerca di soluzioni innovative nel campo della governance dell’IA. Questo approccio è in linea con le priorità definite nella Strategia di politica estera 2024–2027, soprattutto per quanto riguarda la priorità tematica «democrazia e buongoverno». 

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